martedì 4 ottobre 2011

Il ciclo carolingio del Monastero di San Giovanni in Val Müstair


Continuiamo il nostro itinerario alla scoperta dell’arte carolingia iniziato con la visita alla chiesa di San Benedetto a Malles Venosta in alto Adige.
Ci rechiamo quindi in Svizzera nell’incantevole a Val Monastero (Val Müstair) che è un piccolo mondo appartato, al di là del Passo del Forno a ridosso del confine italiano.
La Val Monastero (in romancio Val Müstair ) che è una valle dei Grigioni e dell'Alto Adige è peculiare dal punto di vista linguistico perché nella valle si parla oltre al tedesco e l’italiano anche il romancio, una lingua di origini non chiare derivante dai Reti e dl Celti,
Per questa amena valle passò Carlo Magno durante il suo viaggio verso Roma, dove ricevette l'incoronazione.
Proprio per questa ragione assume grande importanza il complesso abbaziale benedettino di San Giovanni situato proprio a qualche centinaio di metri dal confine italo elvetico.
Si tratta di uno dei pochi edifici carolingi che si siano conservati con una buona integrità sia nelle mura perimetrali sia nelle absidi nonché nella fregiatura pittorica interna
La chiesa del monastero risale in particolare al 775 e vanta il ciclo di affreschi più grande del mondo, dipinto attorno all'800, durante l'Alto Medioevo: un autentico gioiello dell'arte figurativa di epoca carolingia. La sequenza figurativa illustra tra l'altro la decapitazione di San Giovanni Battista. L'abbazia che è inclusa nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco venne fondata verso il 780 e nel 1167 fu trasformata in convento femminile. Durante i restauri del XX secolo furono rinvenuti alcuni affreschi di epoca romanica, databili verso il 1160.
Gli affreschi carolingi raffigurano Storie dell'Antico e Nuovo Testamento, dipinte verso l'830, purtroppo molto danneggiate e giudicabili solo nell'insieme. Una delle scene più integre è comunque la Guarigione dell'Emorroissa.
Sulla controfacciata inoltre, si segnala una delle prime rappresentazioni del "Giudizio Universale".
Nell'illustrazione sono riportate una parte significativa degli affreschi carolingi e la statua di Carlo Magno.

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