Non lontano da Roma, a Grottaferrata, da secoli vi è una sede di monaci italo-greci che conservano l'antico rito bizantino e le tradizioni cattoliche orientali.
L'abbazia ,che fu fondata da S Nilo nativo di Rossano Calabro nel 1004, divenne centro dei monaci basiliani.
S. Nilo vi organizzò un cenobio costruito sopra una villa romana.
Oltre al cenobio venne organizzata anche la chiesa dedicata a Maria Vergine e consacrata nel 1024.
I monaci specialmente nel tardo medioevo svolsero un'intensa attività culturale dedicandosi alla trascrizione di manoscritti greci e specializzandosi in una tipica calligrafia chiamata niliana.
La chiesa è preceduta da un portico con un campanile romanico a cinque ordini di trifore.
L'interno a tre navate mostra un soffitto a cassettoni..
Alla parte sinistra un nartece con una fonte battesimale del secolo X costituisce un monumento di grande valore artistico e sopra l'arco trionfale si puà ammirare un mosaixo della Pentecoste del 1200.
Importanti opere si trovano nella cappella di S. Nilo come degli affreschi del Dominichino..
Sull'altare maggiore la tela dipinta da Annibale Carracci nel 1608 raffigura la Madonna con il bambino e i anti Nilo e Bartolomeo.
La chiesa èdivisa dalla tipica iconostasi orientale.
Il monastero si apre con un portico del Sangallo in cui vi è un chiostro incompiuto attribuito a Giuliano Sangallo d'epoca rinascimentale.
E' importante visitare non solo la biblioteca che raccoglie codici miniati, incunaboli e manoscritti, ma anche alla scuola di miniatura e di paleografia greca, nonchè al gabinetto del restauro del libro.
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