domenica 2 ottobre 2011

Napoli agli occhi dei vedutisti dell'ottocento.


Come era Napoli, la città tanto decantata nel mondo agli occhi dei viaggiatori del Grand Tour?
In particolare quali sensazioni ed emozioni davano le sue bellezze paesaggistiche ed artistiche aii pittori della scuola di Posillipo formatasi proprio nella città partenopea nel terzo decennio dell’ottocento?
Stiamo parlando della scuola dei vedutisti che fu vera espressione del regno borbonico ed autentica testimonianza della Napoli di quel tempo.
I massimi esponenti furono Antonio Pitloo e Giacinto Gigante che si formarono alla scuola del grande Turner, famoso per avere riempito i suoi taccuini di viagio con schizzi sulle bellezze naturali degli incantevoli luoghi del golfo di Napoli.
Sembra interessante fare questo viaggio retrospettivo per ammirare la Napoli dell’epoca.
E’ una Napoli aderente alla realtà  perché questi pittori erano maestri in un dipingere vedutistico rigorosamente fedele al vero, fin quasi ai limiti dell’illustrazione, la più didascalica possibile dei luoghi raffigurati.
Luoghi celebri come Castel dell’Ovo, Mergellina, Santa Lucia, il Golfo di Bapoli, la riviera di Chiaia, tanto per citarne alcuni, ne sono luminosi esempi. Ed ancora nei dintorni Sorrento, Marina Grande a Capri, Lacco Ameno ad Ischia, il castello di Baia.
Questa scuola, in particolare con il suo esponente di spicco Giacinto Gigante ha raffigurato anche luoghi e monumenti celebri e peculiari come la Cappella del tesoro e la guglia di San Gennaro.

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