venerdì 31 gennaio 2014

La chiesa del Pater Noster sul Monte degli Ulivi







Un luogo suggestivo per credenti e nn credenti è il Monte degli Ulivi la cui vista è davvero meravigliosa dalla città cinta di mura di Gerusalemme.
Vicino alla cima del Monte sopra una grotta l'imperatrice SAnt'Elena fece costruire nel IV secolo una delle sue Basiliche che chiamò in Eleona, cioè nell'Oliveto.
Perchè la chiesa fu eretta in quel luogo? Perchè la tradizione colloca molti discorsi di Gesù e soprattutto l'insegnamento del Padre Nostro
Dopo varie distruzioni attraverso i secoli, i Crociati, sulle rovine dell'Eleona, costruirono la chiesa del Pater. Gli scavi deseguiti all'inizio  del secolo scorso hanno riportato alla luce i resti dell'antica Chiesa a tre navate identificata con quella dell'Eleona.
Sulle rovine della chiesa dell'epoca crociata nel 1879 fu fondato l'attuale Santuario, tenuto dalle Carmelitane.
Intorno alle pareti del chiostro è scritto il Pater in oltre 50 lingue.








domenica 26 gennaio 2014

Raffaello, Sangallo il giovane e Giulio Romano a Villa Madama

Alle pendici di Monte Mario a Roma si trova la stupenda Villa Madama, da annni sede degli incontri politici internazionale.
La Villa passata alla storia come la residenza di campagna dei Papa de' Medici fu costruita a partire dal 1518 sotto il Papa Leone X, per volere del cugino cardinale Giuliano de'Medici.
Fu progettata da Raffaello, mentre Antonio di Sangallo fu incaricato dell'esecuzione dei lavori.
I lavori subirono un rallentamento per la prematura morte di Raffaello avvenuta nel 1520 all'età di 37 anni, ma furono terminati per la parte edilizia ( 1524-1525) dopo l'elezione di Giulio che divenne il secondo papa della famiglia dei Medici col nome di Clemente VII.
Oltre aad Antonio di Sangallo fu presente in cantiere Giulio Romano che si dedicò alle decorazioni insieme a Baldassarre Peruzzi e Giovan Francesco Penni. Giovanni da Udine si occupò degli stucchi e Baccio Bandinelli delle sculture.
Durante il sacco di Roma nel 1527 la villa fu data alle fiamme ed il Vasari racconta che il papa pianse vedendola bruciare dal suo rifugio di Castel San'Angelo.
Era definitivamente compromesso ormai l'originario progetto secondo il quale la Villa avrebbe dovuto avere una successione di terrazze, prospettive rinascimentali e giardini all'italiana fino alle rive del Tevere.
Dopo varie vicissitudini che la videro passare di proprietà ai Farnese e poi al Re Carlo di Borbone, la Villa ai primi del '900 andò in rovina e fu addirittura adibita a fienile. Nel 1913 fu acquistata da Maurice Bergès, un ingegnere francese, che incaricò del restauro marcello Piacentini.
Attualmente è di proprietà del Ministero degli Esteri.