martedì 31 luglio 2012

La fortezza medievale di Pafos a Cipro


Abbiamo già parlato della Pafos Cristiana o meglio del luogo dove sarebbe stato fustigato San Paolo.
E' soltanto un aspetto perché Pafos è intessuta di bellezze paesaggistiche ed artistiche. Basti pensare alla baia dove sarebbe nata secondo la mitologia Afrodite per rendersene conto. 
Vestigia di un passato luminoso sono le tombe dei Re cioè un'area  dove si trovano tombe  sotterranee antiche e misteriose ed ancora assai celebri sono le antichità romane e tra queste i preziosi mosaici raffiguranti ognuno raffigurante un episodio tratto dai miti greci.
Lasciata l'area archeologica si raggiunge il porticciolo: un tempo frequentato scalo commerciale è oggi affollato di barche da diporto e di pesca. Si erge sulla rada del porto la fortezza trecentesca dalle cui terrazze si ha una vista notevole sugli scavi e sulla cittadina. 
Il forte che si trova al'estremo ovest del porto in realtà risale all'epoca bizantina; fu restaurato  nel 13° secolo, ma fu saccheggiato dai Veneziani nel 1570, in modo tale che gli Ottomani, che avevano iniziato  la loro conquista dell'isola, non potessero utilizzarlo. Secondo un'iscrizione turca posta sotto l'ingresso, gli Ottomani lo ricostruirono nel 1780.













domenica 29 luglio 2012

San Paolo all'Areopago di Atene

Abbiamo dedicato più articoli ai viaggi  di San Paolo ( ad esempio Cipro e Roma ove fu decapitato). E' importante quindi , rifacendosi agli atti degli apostoli parlare anche dell'Areopago, la piccola collina rocciosa che fronteggia l'acropoli, Il luogo era destinato al Dio Ares e con lo stesso nome si indicava anche il celebre consiglio di ex arconti, cioè l'antico organo di governo che qui ebbe sede fino alla caduta dell'impero romano..Ebbene del tribunale supremo dell'Areopago rimangono tracce di un'esedra e del presunto altare di Athena Areia, Sotto lo sperone va collocato invece il santuario degli Erinni le dee della vendetta.
E proprio in questo luogo andò Paolo di Tarso a predicare la buona novella e per annunciare agli Areopagitii la morte e la risurrezione di Cristo. Gli Areopagiti , filosofi scettici , lo licenziarono dicendo " su questo ti sentiremo un'altra volta". Ebbene proprio in questo luogo una grande lapide ricorda che  nell'anno 51 Paolo predicò il Vangelo.




venerdì 27 luglio 2012

L'odeion di Erode Attico ad Atene.

Dal Partenone si può ammirare l'Odeion di Erode Attico, un piccolo teatro in pietra sul pendio meridionale dell'Acropoli, pensato originariamente per esecuzioni musicali.
Fu costruito  a partire dal 161 e completato prima del 174 e fu fatto erigere dal sofista greco Erode Attico, in memoria della moglie Appia Anna Regilla.5000 persone.L'anfiteatro è in pendenza  e avrebbe contenuto.
Le fonti storiche più attendibili su questo teatro sono quelle di Pausania che lo descrisse nella sua celebre opera.
Il teatro fu distrutto dagli Eruli nel 267 e soltanto negli anni cinquanta fu restaurato ampiamente nell'uditorio e nell'orchestra, l'attuale palcoscenico.
Da allora il teatro rivestito in marmo bianco e cipollino è sede di uno dei maggiori auditorium del festival ateniese che si svolge ogni anno da giugno a settembre e che ha ospitato cantanti illustri come ad esempio Maria Callas e Mikis Theodorakis
Alla destra del teatro si trova  il portico di Eumene attribuito al re di Pergamo Eumene ( I secolo a.C) , ma probabilmente rifatto nel II secolo come luogo di passeggio per gli spettatori del teatro.















martedì 24 luglio 2012

La certosa di Trisulti.


A Collepardo  ad 800 metri circondata da un vasto bosco nel cuore del Frosinate si trova la certosa di Trisulti. In origine era la casa di caccia della nobile famiglia di Innocenzo III, i conti di Lotari di Segni e
fu poi trasformata nel 1204 in certosa. ed affidata ai certosini.Rimaneggiata nel 1700, subì alterne vicende e nel 1947 fu affidata ai Cistercensi di Casamari.
L'itinerario di visita è molto interessante e comprende la bella farmacia  settecentesca che si apre a sinistra del viale d'ingresso; la chiesa rifatta nel settecento sull'impianto originario, ma mantenendo la divisione in due parti tipica delle chiese certosine che separavano  i monaci dai conversi. Nel coro dei conversi  si trovano in particolare due altari: sulle pareti è affrescato il martirio dei fratelli Maccabei, opera di Filippo Baldi alla sinistra, mentre alla destra  si ammira la scena  del martirio dei Certosini londinesi (1861) 
La cappella dell'Annunziata è  anch'essa divisa in due parti; il chiostro piccolo ed il chiostro grande cinto da portico dove si trova il refettorio.
E' tutta da ammirare a partire dagli ambienti settecenteschi della farmacia ricchi di armadi, soffitti decorati e ricchi pavimenti. Nella cappella dell'Annunziata è da notare il pavimento in maioliche abruzzesi del Cinquecento. Nell'antica casa di caccia si trova  la ricca Biblioteca.











venerdì 20 luglio 2012

Andrea Palladio e le chiese di Roma.

Quando si parla del grande architetto Andrea Palladio, ci si riferisce soprattutto alle meravigliose ville palladiane  disseminate nel Veneto, entrate a far parte della storia dell'arte italiana ed internazionale. Non è un caso che sia attivo il Centro di studi di architettura di Andrea Palladio,
Molti ignorano tuttavia che Palladio avesse soggiornato a Roma nel 1554 e per tale motivo si consiglia la lettura del volumetto " Descritione, Chiese, Stationi,Indulgenze,&Reliquie de Corpi Sancti che sonno in la città di Roma."
Si tratta di una breve raccolta delle chiese di Roma , le tante chiese famose come ad esempio quelle dell'Aventino e di Trastevere.
E' un volumetto interessante e prezioso che consente di "osservare" le chiese romane alla maniera del Palladio.

domenica 15 luglio 2012

La Panagia Forviotissa a Cipro ed i suoi mirabili affreschi





Non lontano dal paese di Nikitari si trova  una stupenda cappella conosciuta soprattutto come “Panagia tis Asinou” dal nome di un piccolo borgo fondato dai coloni greci provenienti dall’Argolide.
La chiesa, iscritta nel patrimonio mondiale dell’Unesco,appartiene ad un originale struttura fondata nel 1105 ed è composta da una sola navata cui venne aggiunto il nartece nel secolo XII.
Le pareti sono di pietre irregolari di roccia scura, intonacate con lo scopo di fare l’effetto di un rivestimento marmoreo.
Moltissimi sono gli affreschi visibili tutti del XII secolo appartenenti al periodo comneno di Costantino: tutti opere di di un artista proveniente con molta probabilità da Bisanzio
Si possono ammirare nell'abside  le scene  della Comunione degli Apostoli, l’ascensione di Maria egiziaca ed i quaranta Martiri.
Le pitture del XIV secolo  sulla volta del nartece comprendono la Vergine con i donatori franchi sulla volta del nartece con il capo coperto  da un velo nero come voleva la tradizione di quel periodo ed il pantocrator con Vergine ed Apostoli  nella cupola del nartece
Anche in questa chiesa vi è una presenza costante di Agios Mamas, l’eremita che si sarebbe rifiutato di pagare le tasse.
L’iconografia del Santo lo raffigura sopra sul leone che con impeto avrebbe cercato di assalirlo. Entrò in città con l’agnello in braccio a cavallo della belva, fatto che indusse il governatore  a non far pagare più le imposte.
Da allora Aios Mamas è considerato  un simbolo della resistenza contro il potere e una sorta di protettore degli evasori fiscali.

sabato 14 luglio 2012

Sovana la città del tufo che diede i natali al grande Ildebrando




Ci troviamo in uno dei borghi più incantevoli della maremma toscana: siamo a Sovana , la città del tufo come lo è Pitigliano
Al tufo è legata la storia di questo lembo di terra, ove la roccia ha permesso alle antiche popolazioni preistoriche, etrusche e medievali di sfruttare il territorio con necropoli , vie di comunicazione, e colombari.Questo  lembo di terra è legato alla storia dei Papi. Si perché qui è nato  il grande Gregorio VII al secolo Ildebrando nato a Sovana intorno al 1020. Sulla via di mezzo del borgo si incontra un antico edificio ove la tradizione vuole che sia nato Ildebrando.
Egli nacque a Sovana intorno all’anno 1020 nel contado senese, da Bonizone, che probabilmente apparteneva ad un ramo della potente famiglia degli Aldobrandeschi. Oggi sulla Via di Mezzo si incontra un antico edificio, già sede della Comunità di Sovana, che la tradizione indica come la Casa natale di S. Gregorio VII, recentemente restaurata. Papa Ildebrando di Soana lasciò presto il paese natale per recarsi a Roma, dove uno zio Abate lo avviò alla carriera ecclesiastica, che egli intraprese entrando a far parte dell’Ordine del Benedettini Clunyacensi. L’ingegno brillante di Ildebrando non tardò molto tempo a rifulgere: la considerazione di cui godeva già prima di diventare Pontefice conosce pochi altri paragoni, tanto che si potrebbe affermare che per certi versi la Riforma Gregoriana era già cominciata in questo periodo. Durante il suo papato favorì molto l’espansione della sua contea natale.
Moltissimi sono i monumenti a partire dal Duomo (Santi Pietro e paolo) originariamente della fine dell’XI secolo con cupola ottagonale e le decorazioni del ricco portale Nella criprta si trovano la tomba di San Mamiliano e la fonte battesimale.
Non meno interessante è la chiesa di Santa Maria una costruzione trecentesca con un’architettura esterna semplicissima ed all’interno costituita da tre navate valorizzate da un pregevole ciborio ovvero un tabernacolo a forma di tempietto databile ai sec VIII-IX costituito da quattro colonne che sorreggono un baldacchino  e con una raffinata decorazione con motivi ornamentali protoromanici.
Merita attenzione anche la loggia del Capitano collocata affianco del palazzo del Pretorio costruito nel Duecento e più volte ristrutturato
Non meno interessante è la rocca Aldobrandesca, costruita intorno all’anno Mille con l’affermarsi della potenza degli Aldobrandi.
La Rocca si erge su un pianoro tufaceo, sulla strozzatura formata dalle gole dei torrenti Calesina e Folonia. Era l’elemento-cardine nel sistema difensivo delle mura della città ed era posizionata come a serrare l’accesso al borgo.

lunedì 9 luglio 2012

Pitigliano: la piccola Gerusalemme della Maremma.





Non lontano dall’Argentario e nel cuore della maremma Toscana si incontra Pitigliano un paese dal complesso tufaceo e perciò denominato la città del tufo.
E’ un luogo delizioso e pieno di cultura, con antichità etrusche e popolato da gente serena e cordiale.
Pitigliano comunque ha la peculiarità di essere chiamata non a torto la piccola Gerusalemme. Infatti vive ancora lì anche se ridotta ai minimi termini di  tre persone una comunità ebraica che affonda le sue radici nella storia dei Medici.
All’inizio era una comunità rispettata e dotata di autonomia, ma poi con l’avvento di Cosimo dei Medici gli ebrei del luogo furono richiusi in un ghetto la cui esistenza durò secoli.
La comunità ebraica di Pitigliano comunque visse sempre in piena tolleranza con i cattolici di Pitiglano e perfetta fu anche l’integrazione economica.
Oggi  la testimonianza della memoria è molto sentita ed è possibile visitare il museo ebraico con annessa sinagoga cinquecentesca in cui tra l’atro è ben visibile il matroneo, ormai divenuto un centro importante di cultura ebraica.
Merita interesse anche il piccolo cimitero ebraico  situato in un luogo incantato di serenità e di pace.
E’ dunque un centro religioso che va ricordato al pari di altri centri  più importanti italiani come Roma, Venezia, Livorno.