domenica 1 marzo 2015

Trevi :affresco del Perugino nella chiesa della Madonna delle lacrime.



Siamo a Trevi un ridente paese dell'Umbria, stupendo dal punto di vista paesaggistico, ma anche e soprattutto sotto il profilo artistico per le numerose chiese ed opere d'arte.
Eccelsa è la Chiesa della Madonna delle lacrime che prende il nome dalla lacrimazione di un dipinto raffigurante la Madonna,
Si tratta di un dipinto che tale Diotallevi di Antonio Santilli aveva fatto dipingere nel 1483 sulla facciata della sua casa. "Ora avvenne che il Venerdì 5 Agosto 1485 ci fu chi vide sgorgare dagli occhi di quella Madonna qualche lagrima di color sanguigno"
Dopo l'edificazione di una semplice edicola in muratura, la chiesa attuale fu completata nel 1522
La pianta della chiesa è a croce latina ma irregolare, con un braccio più lungo per la necessità di conservare l'originaria parete della casa del Diotallevi sulla quale era dipinta l'immagine miracolosa
Nel suo complesso la chiesa è di semplice di fattura e non presenta, all'infuori del già ricordato portale, grandi ornamenti.
Nell'interno campeggia per la sua superba bellezza l'adorazione dei Magi, una delle ultime opere  del Perugino (1522)
Sulla parete destra la cappella più nota della chiesa, la Cappella della Adorazione dei Magi, detta anche del Presepio, o dell’Epifania che ha la parete di fondo occupata dalla bellissima scena del Presepio con personaggi in adorazione dipinta e firmata da Pietro Vannucci, detto “Il Perugino”, , una delle ultime opere del Maestro
.Ai lati sono raffigurati gli apostoli Pietro e Paolo. Sicuramente queste figure furono volute dagli uomini di Bovara, che avevano acquistato la cappella, essendo la chiesa di Bovara intitolata a S. Pietro. La composizione della scena principale rielabora l’Adorazione dei Magi nell’Oratorio dei Bianchi di Città della Pieve, eseguito nel 1504.
l’Adorazione dei Magi si svolge sulla soglia di una semplice capanna in legno dove è seduta la Vergine, con Gesù Bambino in braccio, alla cui sinistra è san Giuseppe. Ai lati del trono sono inginocchiati due Magi in atto di offrire le ampolle, mentre il terzo è in piedi, alla destra del sacro gruppo.
Il corteo dei Magi si svolge sullo sfondo al quadro un’ideale campagna, ispirata al paesaggio umbro e si perdoni al pittore innamorato della sua e nostra terra, questo gentile anacronismo.
Nel mezzo, in lontananza, un branco di pecore pascolano tranquillamente. Due pastori le sorvegliano, e parlano tra loro, levando lo sguardo in alto, verso la cometa, che nell’affresco ora non è più visibile, e facendosi con la mano schermo agli occhi, come per difenderli dal fulgore della stella.