martedì 21 agosto 2012

Pesariis il paese degli orologi.

Una delle sette valli della Carnia è la Pesarina  attraversata dal torrente Pesarina e confinante con il Cadore e con la valle di Sappada da cui è separata da alcuni monti.
In questa superba valle si trova Pesariis al centro di una vasta are ove , secondo una teoria ben consolidata, si svilupparono rotte commerciali  che raggiungevano la Germania e l'Austria e che erano percorse  da mercanti vagabondi detti cramars che esportavano spezie e stoffe al di là delle Alpi. E' molto probabile che questi commercianti possano avere avuto molte occasioni di venire a contatto  con i Paesi della Baviera in cui i settori dell'orologeria e della meccanica erano già sviluppati. Non è da escludere  che questi mercanti abbiano portato con sè prodotti e segreti del mestiere diventati base per l'industria  locale.
Proprio per questa ragione Pesariis si distingue , oltre che per la bellezza paesaggistica per essere il paese degli orologi, di  cui figura chiave  fu Solari un personaggio che si sarebbe trasferito da Genova a pesariis intorno al 1700. Lì avrebbe incominciato la fiorente industria deegli orologi che permane tuttora per opera dell'industria Solari.
Nel paese degli orologi il visitatore può ammirare non solo il bel museo degli orologi, ma anche in un percorso lungo il paese dieci orologi monumentali e due meridiane.
Nella visita importante anche dal punto di vista didascalico vi sono un orologio perpetuo , uno con carillon, l'antica casa dell'orologio con un quadrante che risale al XVII secolo, un orologio ad acqua a turbina, lorologio dei pianeti , quelli a scacchiera a vasche d'acqua ed a palette giganti ed un orologio planisfero e notturnale.
Non ulltimo per importanza, ma anzi assai istruttivo anche per i ragazzi è la meridiana analemmatica.







mercoledì 15 agosto 2012

La torre di Otello a Famagosta



Una grande attrattiva di Famagosta è rappresentata dalla torre di Otello, il luogo in cui , secondo la leggenda, Cristoforo il Moro, governatore di Cipro dal 1506 al 1508 uccise la moglie Desdemona. Si dice anche che qui francesco de Sessa, un soldato dalla pelle scura. commise un ignobile reato che gli costò l'esilio.
Secondo un'altra leggenda , i mercanti veneziani abbandonorano a Famagosta durante i bombarfamenti degli Ottomani sarebbero sepolte nella fondamenta della torre.
Sono ovviamente tutte storie non vere che non hanno alcun fondamento storico, ma che comunque avvolgono in un alone di fascino la torre di Otello immortalata da Shakespeare
L'ingresso alla torre è ormai dall'interno e non più dal mare, attraverso un cancello con la pietra veneziana  dove è scolpito il leone di San Marco. Vi è scolpito anche il nome dell'architetto veneziano Nicolò Foscarini  che rimodellò nel 1492 tutta la Cittadella  in cui è inserita la torre.





mercoledì 8 agosto 2012

Il tempietto del Bramante a Roma


Quando si parla delle opere architettoniche a Roma il pensiero va sovente al grande Michelangelo ed alla cupola di San Pietro.
Non bisogna dimenticare tuttavia che a Roma soggiornò il maestro del rinascimento Donato Bramante  che realizzò  il famosissimo tempietto di San Pietro in Montorio nel 1502.
Si trova, come è noto, in uno dei posti più belli di Roma il Gianicolo da cui si ammira il panorama della città  bagnata dal Tevere e dove si sono soffermati ovviamente in epoche diverse Torquato Tasso e Giacomo Leopardi.
Il tempietto ricordato nei libri di storia dell'arte anche come tempietto del Bramante è una piccola costruzione a pianta circolare posta al centro di uno dei cortili del convento di San Pietro in Montorio.
E' un esempio significativo della architettura rinascimentale romana con le tipiche connotazioni a pianta centrale e la ripresa dell'architettura romana antica e la ricerca proporzionale nel rapporto tra le parti.
L'edificio  nel suo insieme è piccolo, ma l'effetto dell'insieme con il portico dorico il tamburo circolare, la cupola emisferica lo rende armonioso ed addirittura monumentale. L'interno comprende due elementi uno superiore rimaneggiato in epoca barocca ed ornato da belle statue di epoca berniniana, l'altro inferiore, una sorta di cripta fantasiosamente decorata alla metà del '500 con stucchi bianchi e dorati.