sabato 31 maggio 2014

Capranica Prenestina: la Chiesa di Santa Maria Maddalena


Capranica Prenestina, da non confondersi con Capranica sorge sulla dorsale dei Monti Prenestinii che raggiungono e superano i 1200m con il Monte Guadagnolo ad est di Roma, dove è posta l'omonima frazione di Guadagnolo che rappresenta il centro abitato non comunale più alto del Lazio.
A Capranica molti sono i monumenti di indubbio interesse artistico.
Il vero gioiello, autentica opera d'arte,è la chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, dedicata al cardinale Domenico Capranica fondatore nel 1456 dell'omonimo collegio romano.
La presenza di un campanile in facciata, posto fuori asse rispetto alla chiesa, fa presumere l’esistenza di una costruzione diversamente orientata rispetto a quella attuale, costruita nel XII-XIII secolo, anche in considerazione al suo orientamento est-ovest tipico dell’epoca.
Il primo documento noto che menzioni una chiesa in Capranica Prenestina dedicata a S. Maria Maddalena è solo del 1449 quando si diceva che era dotata di una cappella di S. Stefano, proprietà della famiglia Capranica, in seguito estinta.
L’attuale chiesa, dedicata a Santa Maria Maddalena, è frutto di varie ricostruzioni, ma conserva ancora intatta la testimonianza della sua prima fase costruttiva nel campanile, alto 17 metri, a pianta quadrata, con tre ordini di finestre.
L’attuale facciata della chiesa, con il profilo a capanna, è semplice e caratterizzata da tre finestre tamponate. . Sopra la porta d’ingresso viene ancora conservato lo stemma della famiglia Capranica.
L’interno della chiesa, completamente ricostruita nel 1520 da Giuliano Capranica  presenta oggi un’unica navata cinquecentesca.
Tra il 1868 e il 1869 la chiesa subì un’ulteriore trasformazione con la realizzazione di un nuovo ambiente laterale, che comportò l’apertura e la demolizione di due altari sul fianco ovest della navata centrale. La nuova navata laterale, corredata di due altari e di Sacrestia, conserva il leone reggistemma, scultura in marmo bianco, utilizzato come acquasantiera, attribuito a Michelangelo Buonarroti.













 

sabato 17 maggio 2014

Tarvisio: città multilingue con una bella cattedrale

Tarvisio è il paese più ad est del Friuli ed è il punto di frontiera tra Italia ed Austria,
Ha perduto moltissimo della sua importanza transfontaliera da quanto  è in vigore il libero accesso per tutti i cittadini europei.
E' un centro importante dal punto di vista linguistico e come tale è un comune tralingue in cui oltre all'italiano vengono parlati lo sloveno, il tedesco ed il friulano.
Lo sloveno carianziano è il ceppo linguistico più antico parlato almeno dal VII secolo, Il tedesco di tipo carinziano si è diffuso a partire dal basso medioevo. Il friulano inveve è il risultato delle recenti immigrazioni  seguite all'annessione del Regno d'Italia dopo la Grande Guerra.
Tarvisio per questi motivi è un centro assai importante dal punto di vista culturale  e riflette i caratteri delle diverse varietà linguistiche.
Sono molto ridenti i dintorni  come il Monte Santo di Lussari, i Laghi di Fusine ed il lago di Predil e di qualche interesse  e la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
L’edificio, in stile carinziano – come attesta l’iscrizione posta sopra l’ingresso principale – fu eretto nel 1445 sopra una precedente cappella, del 1399, dedicata a S. Pietro e successivamente ampliata, da ultimo nel 1960-61; è stata recentemente restaurata dai danni del terremoto.
La chiesa, circondata da un muro di cinta con 4 torri ed un fossato realizzati al tempo delle invasioni turche, presenta sulla facciata un enorme affresco di S. Cristoforo, protettore dei viandanti, molto deperito; accanto si apre una trifora gotica, e sotto è un porticato a tre arcate ogivali; il campanile ha una terminazione a cipolla.
La navata centrale è in stile gotico, quelle laterali in stile barocco. Gli affreschi dell’abside, datati al ‘500, sono attribuiti alla scuola di Villach.



 

martedì 13 maggio 2014

La bellissima Petra, un'autentica meraviglia nel mondo

 
Pagine e pagine si sono scritte sulla meravigliosa Petra (roccia in greco) il sito archeologico a 250 Km a sud di Amman, la capitale della Giordania, in un bacino tra le montagne ad est del Wadi Arba, la grande valle che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aquaba.
Petra la cui esistenza è testimoniata anche nei manoscritti di Qumran. fu una città edomita e divemme capitale dei Nabatei. Fu abbandonata  nel VIII secolo a seguito della decadenza dei commerci ed alle catastrofi naturali.
Il complesso archeologico fu portato alla luce e rivelato al mondo occidentale nel 1812.
Ancora oggi si raggiunge solitamente Petra,considerata una delle sette meraviglio del mondo moderno, a piedi o a cavallo.Alla fine di un primo tratto di cammino attraverso la lunga e profonda fessura delle rocce chiamata Sik, si raggiunge un ampio spiazzo ove si trova il Kahsneh al Faroun o il tesoro del Faraone.
 

















 

giovedì 8 maggio 2014

La villa Bernardini nella Lucchesia

 
La villa Bernardini nel contesto delle ville della Lucchesia ha una sua peculiarità,
E' un edificio sobrio ben diverso da altre ville sfarzose. e proprio per questo non privo di fascino.
Si trova in località Vicopelago
La villa, risalente al 1615, come risulta da una iscrizione posta sull'architrave del portale d'ingresso al salone, apparteneva alla famiglia Bernardini.
Presenta una tipica forma  cubica, con portico a piano terra, e ed al suo interno conserva ancora tutto l'arredamento originario commissionato dalla famiglia e stratificatosi nel tempo.
Il pian terreno è articolato attorno a un grande salone che attraversa tutta la villa in asse prospettico col teatro di verzura retrostante. Al centro un grande arco ribassato è un'aggiunta più tarda e fu eretto in occasione di un matrimonio (da notare i doppi stemmi). Vi si trovano varie consolle a muro, che anticamente venivano riunite in caso di ricevimenti per creare un unico grande tavolo centrale. Le pitture alle pareti sono a soggetto mitologico, con copie da Annibale Carracci e altri pittori.
Il giardino è immenso con un prato di forma semi-ovale circondato da due vialetti in ghiaia, che conducono al portico.
Una srconda parte è arredata da una vasca circolare circondata da statue e panche, ombreggiate con essenze pregiate. La terza, sul retro della villa, risale ai primi anni del Settecento. Qui è stato sfruttato il naturale avvallamento del terreno per creare un vero e proprio anfiteatro terrazzato, e piantato con basse e folte siepi di bosso di forma geometrica, il cosiddetto teatro di verzura












 

lunedì 5 maggio 2014

La villa Buonvisi Oliva nel cuore della Lucchesia


Lucca  è famosa per le sue mura, per le chiese e per la cultura (diede i natali a Giacomo Puccini).
ma non solo. Altrettanto mirabili sono le sue ville, numerosissime , disseminate nella Lucchesia.
Una delle più note è la villa Buonvisi Oliva che si trova in località San Pancrazio.
Le prime notizie risalgono alla fine del cinquecento quando i proprietari erano i Buonvisi
Dopo vari passaggi di proprietà e dopo  i grossi danni subiti nell'ultima guerra fu acquistata dalla famiglia Oliva tuttora proprietaria.
Il monumentale ingresso decorato su ogni lato da due pilastri, collegati da fasce orizzontali in marmo bianco intervallate da pietra grigia, fa da quinta scenica al lungo viale di cipressi che conduce alla villa.
E' splendido il giardino  su tre livelli con cascate d'acqua.
Di particolare interesse è la scuderia che , secondo una curiosa leggenda, sarebbe stata più bella di qualsiasi sala della splendida reggia di Versailles.
Il Re sole mandò, incuriosito, un suo ambasciatore che riconobbe la la maestosità di queste scuderie.
Lungo il viale di cipressi  si incontra sulla destra una stanza di verzura composto da essenze di tasso e alloro ed arredata  con un tavolo e due panche di pietra, poi semopre sullo stesso lato  il sistema delle tre fontane poste in asse tra loro
Sul retro della villa è posto un grande cortile ovale chiuso da una siepe curva di lecci dal disegno elaborato, al centro della quale si trova una grotta con anfratti e rientranze.