martedì 27 novembre 2012

Le chiese di Monaco di Baviera.


Proseguiamo nella sintetica carrellata su Monaco di Baviera.
Dopo avere descritto la caratteristica Marienplatzz nel cuore della festosa città della Baviera, diamo uno sguardo alle chiese della città. tutte a breve distanza tra loro.
Vediamone alcune.
La Cattedrale  (sede dell'Arcidiocesi )dedicata alla nostra Signora è famosa per le sue torri gemelle sovrastate da cupole ramate a forma di cipolla
La chiesa di St Michael, costruita a partire dal 1583 per i Gesuiti con il finanziamento del Duca Wilhelm V, ha un'unica navata  improntata al modello della chiesa del Gesù dell'ordine, chiesa madre dell'ordine.
La Burgerrsaalkirche, edificata all'inizio del'700 ove la messa domenicale si celebra in Italia.
La parrocchia più antica è St Peter conosciuta come Alter Peter e fondata nel XII secolo su volere di Ottone I di Baviera. La chiesa ha assunto con gli ultimi restauri l'aspetto di uno sfarzoso barocco.
Vicino alla Residenz nell'Odeon Platz si trova la Theatinerkirche ( S. Gaetano) costruita tra il 1663 e il 1688.
Rappresenta il primo esempio di barocco italiano in Baviera,
L'origine della costruzione risale ad un voto fatto dalla principessa: se avesse dato alla luce un erede, avrebbe fatto edificare una chiesa dedicata a San Gaetano fondatore dei Teatini.
La chiesa ricalca il modello  di S. Andrea della Valle di Roma  che fa da sfondo all'opera Tosca di Puccini.



venerdì 23 novembre 2012

La basilica di Santa Cecilia a Roma e gli affreschi del Cavallini





Nel cuore di Trastevere si trova la basilica di Santa Cecilia. E' un luogo di culto già attivo nel V secolo, nella domus attribuita a San Valeriano lo sposo di Santa Cecilia che venne martirizzata intorno al 220 dC sotto il pontificato di Urbano I
La costruzione della basilica si colloca nel IX secolo, sotto il pontificato di Pasquale I.
Al nucleo iniziale vennero aggiunti tra il XII e il XIII secolo il portico, il campanile , l'ala destra del convento e il chiostro.
Le opere successive di restauro avvennero intorno al 1540, gli interventi successivi nel 1600 e nel 1724 quando vennero decorati la volta, i coretti e la facciata.  costruita originariamente in pieno stile barocco da Francesco Fuga.
L'interno è ripartito in 3 navate, di cui la maggiore è affrescata con l'apoteosi di Santa Cecilia di Sebastiano Conca.
Al centro del presbiterio è posto il ciborio gotico di Arnolfo di Cambio (1293) sostenuto da 4 colonne in marmo nero e bianco ornato con rilievi di angeli, santi profeti ed evangelisti. Nella zona sottostante si trova la statua raffigurante Santa Cecilia nella posizione in cui fu ritrovata negli scavi archeologici.
Lo scultore è Pietro Maderno fratello del celebre architetto Francesco Maderno.
Nel catino absidale è il mosaico databile all'820 d C raffigurante il Redentore Benedicente con a sinistra i Santi Paolo, cecilia, Pasquale I e a destra i Santi Pietro, Valeriano ed Agata.
Dal chiostro , cui si accede dalla navata sinistra, si raggiunge il coro delle Monache in cui si conserva il " Giudizio Universale" dipinto da Pietro Cavallini,( 1289-1293) che costituisce per l'arte medioevale una delle opere più importanti dell'ambiente romano.

Nella zona sottostante alla chiesa vi è un complesso archeologico costituito da una serie di costruzioni succedutesi dall'età tardo repubblicana ai secoli II e VI di cui rimangono i pavimenti in opus signinum e a mosaico bianco-nero, un ambiente termale, una stanza con 8 silos circolari e vari frammenti di rilievi.
Un ultimo ambiente è la cripta eseguita con ambienti bizantineggianti ai primi del '900.


domenica 18 novembre 2012

La chiesa dei Napoletani a Roma



Percorrendo la via Giulia a Roma si incontra la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani
E' stata chiesa nazionale del Regno delle due Sicilie dal 1934 al 1984 , anno in cui con una solenne cerimonia furono traslate in Santa Chiara a Napoli le salme di Re Francesco II delle due Sicilie, della Regina Maria Sofia e della loro unica figlioletta la principessa Maria Cristina Pia che vi riposava dal 1870.
La chiesa originariamente dedicata a Sant'Aura martire d'Ostia, nel 1572 fu riedificata su disegno di Domenico Fontana: All'inizio del Settecento subi una trasformazione  ad opera di Carlo Fontana.Infine la facciata fu completamente ricostruita nel 1853 da Antonio Cipolla  che operò anche il restauro all'interno della cantoria e dell'abside 
Si possono ammirare anche opere pregevoli come il Martirio di San Gennaro di Luca Giordano.




lunedì 12 novembre 2012

Il Gambrinus il caffè letterario di Napoli.

Anche Napoli  vanta un caffè letterario che non ha nulla da invidiare ai caffè letterari, tanto per citarne alcuni, di Praga, Budapest, Trieste, Torino 
Si tratta del  Gambrinus un caffè letterario di ispirazione europea e centro di elite della cultura napoletana..
La sua storia inizia con l'Unità d'Italia quando nel 1860 viene aperto al piano terra dell' attuale Prefettura viene aperto il gran caffè con un affaccio diretto su Piazza del plebiscito e Palazzo Reale.
Diventa il bel salotto del mondo cittadino ed il fornitore della Real Casa borbonica
Nel 1885 il Gran Caffe è in declino, ma da lì a poco le sue sale sarebbero state riaperte ai napoletani e viaggiatori in una nuova grande magnificenza. Le sale vengono decorate con pregevoli marmi, preziosi stucchi  tappezzerie e decorazioni delle pareti da parte di importanti paesaggisti napoletani.
Viene ribattezzato caffè Gambrinus in nome del leggendario re delle Friande inventore della birra.
L'intenzione è quella didi accostare nell'immaginario le due più famose bevande europea quella nordica della birra e quella napoletana cioè il caffè
Il Gambrinus diventa meta obbligata della cultura napoletana ed ospita nel tempo illustri uomini come Oscar Wilde, Iean Paul Sartre ed eminenti artisti napoletani come Totò e Eduardo De Filippo.

Dopo una nuova chiusura nel 1938 , il caffè agli inizi degli anni ' 70 torna ai suoi fasti antichi.














mercoledì 7 novembre 2012

Lungo il lago di Montreux sulle orme di Sissi.

Nabokov, Rilke, Sissi  e Freddie Mercury per citare i più celebri hanno avuto dimora a Montreux, l'incantevole centro rivierasco sul lago di Ginevra.
Sissi, la moglie dell' imperatore Francesco I d'Austria d'Austria arrivò a Montreux nel 1893 per trovare serenità  e per alleviare le sofferenze della tubercolosi da cui era affetta da anni, dopo essere stata a merano, Madeira, Trieste.
La povera Sissi non morì di morte naturale ma per mano di un anarchico venne uccisa nel 1898, mentre si apprestava a prendere un battello da Ginevra a Montreux.
Certo sono ricordi melanconici che comunque sonno intimamente legati alla storia di Montreux e del lago di Ginevra-
A Montreux si trova uno dei più belli lungo laghi che tocca numerosi e ridenti paesini  tra cui Villeneuve ed il castello di Chillon da cui è incantevole la vista sul lago.
Non è importante soltanto il lungo lago pieno di verde, fiori ed alberi delle più varie specie e sculture moderne. E' da vedere anche la place du Marchè dove si trova il mercato coperto , un edificio caratteristico posto ai lati della piazza
In prossimità della riva, rivolta verso il lago, si trova anche non lontano dalla piazza la statua bronzea dedicata a Freddie Mercury.





domenica 4 novembre 2012

Petra Tou Romiou: lo scoglio che diede i natali ad Afrodite.


Si può dire che Cipro sia un tutt'uno con la storia, l'archeologia, l'arte, il contrasto tra civiltà ortodossa ed islamica ma anche con la mitologia.
Si perché la mitologia la fa da padrona nella stupenda isola ove la leggenda narra che sia nata la dea della bellezza Afrodite. E' anche una leggenda che trova una collocazione nella letteratura greca: infatti secondo Esiodo Afrodite nacque dalla spuma del mare e una conchiglia spinta da Zefiro la portà sulla spiaggia dell'isola di Cipro ove fu ricevuta dalle Ore e portata sull'Olimpo.
Ne fa  da incantevole cornice la spiaggia "Petra tou Romiou" ( la roccia di Afrodite) che è situata a circa 20 chilometri ad Est di Paphos per 600 anni capitale di Cipro e centro del culto di Afrodite
E' una spiaggia ciottolosa con grandi faraglioni dalla suggestiva bellezza accresciuta anche dalla leggenda secondo cui proprio in questa baia, da uno scoglio che emerge dal mare sia nata Afrodite. Tutta la natura sorride: anche la strada  che raggiunge la baia, circondata da  paesaggi vergini ed affascinanti.




giovedì 1 novembre 2012

Il santuario di San VIto a San Vito lo Capo


Parlammo in un precedente articolo diffusamente di Crescenzia, Modesto e Vito rifugiatosi a Custonaci dove è stato eretto il tempietto a Santa Crescenzia.
Il quadro sarebbe incompleto se non parlassimo di santuario San Vito a San Vito lo Capo
Si tratta di un'antica fortezza che nell'arco dei tempi ha subito profonde modificazioni a partire da una prima costruzione, realizzata intorno al trecento e consistente in ua piccola cappella dedicata a San Vito Martire., patrono del borgo marinaro.
Per chi non lo ricordasse, il giovane Vito, secondo la tradizione, sfuggì intorno al 300 alle persecuzioni di Diocleziano alle ire del padre e del prefetto Valeriano e si rifugiò insieme al suo maestro Modesto  ed alla nutrice Crescenzia nel territorio di Monte Erice dagli antichi chiamato Capo Egitarso.
San Vito fece molti miracoli,  guarendo infermi morsi da animali o colpiti di rabbia.
Col tempo crebbe la fama della chiesa e dei miracoli attribuiti al martire Vito e a Santa Crescenzia e così l'originaria costruzione si trasformò nel tempo in una fortezza alloggio intorno al quattrocento.
Intorno al settecento sorsero le prime costruzioni intorno al santuario che rappresento un primo nucleo di San Vito lo Capo, assai interessante nel suo insieme paesaggistico San Vito è un vero richiamo turistico per la spiaggia bianchissima lambita da un bellissimo mare cristallino.

L'immagine è tratta da Viaggi spirituali