Anche Napoli vanta un caffè letterario che non ha nulla da invidiare ai caffè letterari, tanto per citarne alcuni, di Praga, Budapest, Trieste, Torino
Si tratta del Gambrinus un caffè letterario di ispirazione europea e centro di elite della cultura napoletana..
La sua storia inizia con l'Unità d'Italia quando nel 1860 viene aperto al piano terra dell' attuale Prefettura viene aperto il gran caffè con un affaccio diretto su Piazza del plebiscito e Palazzo Reale.
Diventa il bel salotto del mondo cittadino ed il fornitore della Real Casa borbonica
Nel 1885 il Gran Caffe è in declino, ma da lì a poco le sue sale sarebbero state riaperte ai napoletani e viaggiatori in una nuova grande magnificenza. Le sale vengono decorate con pregevoli marmi, preziosi stucchi tappezzerie e decorazioni delle pareti da parte di importanti paesaggisti napoletani.
Viene ribattezzato caffè Gambrinus in nome del leggendario re delle Friande inventore della birra.
L'intenzione è quella didi accostare nell'immaginario le due più famose bevande europea quella nordica della birra e quella napoletana cioè il caffè
Il Gambrinus diventa meta obbligata della cultura napoletana ed ospita nel tempo illustri uomini come Oscar Wilde, Iean Paul Sartre ed eminenti artisti napoletani come Totò e Eduardo De Filippo.
Dopo una nuova chiusura nel 1938 , il caffè agli inizi degli anni ' 70 torna ai suoi fasti antichi.
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