Quando si parla delle opere architettoniche a Roma il pensiero va sovente al grande Michelangelo ed alla cupola di San Pietro.
Non bisogna dimenticare tuttavia che a Roma soggiornò il maestro del rinascimento Donato Bramante che realizzò il famosissimo tempietto di San Pietro in Montorio nel 1502.
Si trova, come è noto, in uno dei posti più belli di Roma il Gianicolo da cui si ammira il panorama della città bagnata dal Tevere e dove si sono soffermati ovviamente in epoche diverse Torquato Tasso e Giacomo Leopardi.
Il tempietto ricordato nei libri di storia dell'arte anche come tempietto del Bramante è una piccola costruzione a pianta circolare posta al centro di uno dei cortili del convento di San Pietro in Montorio.
E' un esempio significativo della architettura rinascimentale romana con le tipiche connotazioni a pianta centrale e la ripresa dell'architettura romana antica e la ricerca proporzionale nel rapporto tra le parti.
L'edificio nel suo insieme è piccolo, ma l'effetto dell'insieme con il portico dorico il tamburo circolare, la cupola emisferica lo rende armonioso ed addirittura monumentale. L'interno comprende due elementi uno superiore rimaneggiato in epoca barocca ed ornato da belle statue di epoca berniniana, l'altro inferiore, una sorta di cripta fantasiosamente decorata alla metà del '500 con stucchi bianchi e dorati.
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