martedì 29 luglio 2014

Alesund: stoccafisso e Art Nouveau

 

L'accoppiamento sembra irriverente, ma non è così perchè Alesund è indimenticabile  proprio per queste sue caratteristiche contrastanti
Ålesund è una piccola città-museo, ma anche uno dei porti pescherecci più attivi della Norvegia. Sorge nella parte settentrionale della regione dei fiordi, su piccole isole collegate fra loro:
 La città ha una conformazione molto pittoresca in quanto occupa sette isolette della costa occidentale norvegese.
Un po' di storia
Nel XIX secolo Ålesund è stata il principale porto norvegese per l'esportazione dello stoccafisso.
Il 23 gennaio 1904 segna una data importante: un incendio, originato da una fabbrica di conserve e favorito da un fortissimo vento, rase gran parte della città realizzata con costruzioni in legno; bruciarono circa 850 edifici e 10.000 persone rimasero senza casa.
L'imperatore Guglielmo II di Germania, che era solito andare in vacanza nel Sunnmøre inviò quattro navi cariche di aiuti per la città. Ålesund venne interamente ricostruita in stile Art Nouveau da architetti norvegesi che si ispirarono allo stile europeo.
La ricostruzione venne effettuata in pietra e mattoni, almeno per il suo nucleo centrale, onde limitare ulteriori incendi.
Ne è diventata una città inconfondibile per la sua originalità



 

sabato 19 luglio 2014

Villa Lante, uno dei capolavori del Vignola

Siamo sulla via Francigena ed in particolare lungo una strada romana che attraversa i monti Cimini.
Lì si trova B di aagnaia  città di orgine medievale ed un tempo nel XIII secolo tutta di proprietà del Papa.
Nel XVII secolo il centro di bagnaia si arricchì dal punto di vista architettonico soprattutto per la costruzione della celeberrima villa Lante
Si  tratta di un meraviglioso complesso con annesso uno dei più famosi giardini italiani manierestici del XVI secolo.
E' attribuito a Jacopo Barozzi detto il Vignola
La villa si compone infatti di due casini pressoché identici, anche se costruiti da proprietari diversi in differenti periodi, separati da 30 anni.
Le due costruzioni quadrate hanno un piano terra ad arcate bugnate, o logge, che sostengono il piano nobile sovrastante.
Ciascuna facciata, su questo piano, ha esattamente tre finestre, che alternano frontoni curvi o a punta. Ciascuna finestra è divisa da coppie di paraste. Un piano superiore è appena accennato da piccole finestre rettangolari, del tipo mezzanino, che si aprono in posizione corrispondente rispetto quelle del piano nobile.
Ogni casino è sormontato da una lanterna, che si erge sulla sommità del tetto di tegole spioventi. Qu
Ciascuno di questi casini, nel loro severo stile manierista, fu costruito da distinti e scollegati proprietari. Villa Lante fu dapprima commissionata dal cardinale Gianfrancesco Gambara che diede il proprio cognome al primo casino.
Sembra che i lavori di costruzione siano iniziati nel 1566, del casino che si incontra sulla destra entrando. Si pensa che Gambara abbia commissionato al Vignola il progetto (la villa è attribuita unicamente a lui), l'avvio dei lavori e il disegno dei giardini che l'hanno resa giustamente famosa. Il primo casino e il giardino superiore furono in breve completati, ma i lavori rimasero sospesi per tutto il resto della vita del cardinal Gambara.
Dopo la morte del Gambara, avvenuta nel 1587, gli successe quale Amministratore apostolico di Viterbo, il nipote diciassettenne di papa Sisto V, il cardinale Alessandro Peretti di Montalto.
 Fu lui, poco più che un bambino, a completare il progetto a Bagnaia e a costruire il secondo casino.
I due casini differiscono molto negli affreschi: pittura paesaggistica nel casino Gambara mentre gli affreschi del casino Montalto, realizzati da un artista più tardo, sono in uno stile più classicheggiante.
 
I giardini costituiscono l'attrazione principale di Villa Lante, specialmente i giochi d'acqua, dalle cascate alle fontane ai grottini sgocciolanti. Questa armonia di acque e la perfezione del suo flusso fu raggiunta solo quando l'architetto chiamò a sé, da Siena, uno specialista di architettura idraulica, Tommaso Chiruchi, con il compito di supervisionare il progetto idraulico.
Sono giardini ampi e stupendi tutti da descrivere  soprattutto per le loro fontane  dai mirabilio giochi d'acqua.
Il punto centrale o meglio il cuore ddei giardini è rappresentato dalla celebre Fontana dei Mori del Giambologna: quattro mori, a grandezza reale, disposti a formare un quadrato attorno a due leoni; tengono in alto la montagna araldica sormontata dal getto della fontana in forma di stella, lo stemma dei Montalto.
Il giardi Questo è il punto focale di questa insolita disposizione di casini e parterre.
I Mori delimitano lo spazio che ci si aspetterebbe veder occupato da un grande palazzo affiancato dai due casini. Solo qui ci si rende conto che l'intero complesso è, nei fatti, una perfettamente pianificata composizione priva di ostentazione. Qui il giardino non è concepito come una mera appendice o a, al più, un complemento, ma è parte integrale dell'originale concezione della villa nel suo insieme.






 

giovedì 3 luglio 2014

Le chiese lignee dell'isola di Kizhi



L'isola di Kizhi sul lago di Onega è una tappa fondamentale ed indimenticabile della crociera da San Pietroburgo a Mosca.
È  un'isola circondata da altre 5.000 isole, molte delle quali sono di dimensioni estremamente ridotte, alcune di soli 2 metri per 2, altre sono lunghe anche 35 chilometri. Kizhi è un antico insediamento che riunisce più di 100 villaggi del sedicesimo secolo.
E' un ricordo indimenticabile perchè nell'isola, patrimonio dell'Unesco, sono raggruppate le maggiori chiese lignee ortodosse russe.
Si tratta di  un gruppo di magnifiche chiese in legno, cappelle e case in legno, tra le quali spicca il complesso costituito da due chiese separate da una torre campanaria – uno dei più eccezionali esempio di architettura russa.
E' di bellezza particolare la chiesa della Trasfigurazione, risalente al 1714 ecostituita da una struttura lignea senza assoluto uso di chiodi o altre giunzioni metalliche
Le cupole sono ventidue e costituiscono dunque  la prova tangibile dell’abilità dei carpentieri russi – Vi è anche una bella iconostasi di stile barocco.
Con la stessa tecnica fu costruita la vicina chiesa dell’Intercessione nel 1764, mentre l’imponente campanile ottagonale risale al 1862. I tre edifici colpiscono per la loro posizione armoniosa all’interno del paesaggio e documentano meglio di qualsiasi manuale di ingegneria lo sviluppo dell’architettura russa in legno nei secoli