mercoledì 7 dicembre 2011

Caltagirone e i suoi presepi.

E’ tempo di Natale e faremmo un torto alla cultura siciliana se non ci soffermassimo, nelle nostre scorribande  presepiali, sulle tradizioni artistiche della Sicilia nella realizzazione di presepi che sono vere ed autentiche opera d’arti.
Una città emblematica in cui è molto viva la tradizione del Natale è Caltagirone. Stupenda località dolcemente adagiata tra i monti Erei ed Iblei Città ricca di storia e soprattutto “città di ceramica”, come porta impresso nel suo nome arabo, Cal'at Ghiran
La città ha infatti molti splendidi ornamenti in ceramica, quali quelli del Ponte San Francesco, del Giardino della Villa, realizzato verso il 1850 da Giovanni Battista Basile, e l’incantevole scalinata di Santa Maria del Monte, 142 scalini ornati da ceramiche, costruita nel 1608 per collegare la Matrice al Palazzo Senatorio. In occasione della festa di San Giacomo, la scala viene illuminata da centinaia di lampade per collegare la Matrice al Palazzo Senatorio. In occasione della festa di San Giacomo, la scala viene illuminata da centinaia di lampade.
La tradizione presepiale è molto forte ed è antica e ,come è documentato da fonti storiche risale al XVI secolo in cui artigiani più noti  meno noti, i cosiddetti “Santori” e Pasturari” cominciarono a modellare le varie figurine  su committenza.
Il presepe di Caltagirone si colloca nella tipica cultura del presepe siciliano, certamente diverso dal  presepe napoletano del settecento, ma molto più aderente alla rappresentazione religiosa della sacra Famiglia e della natività. 
Anche in questi presepi è presente il popolo siciliano soprattutto della campagna. Tanti sono i pastori contadini rappresentativi della società siciliana e di arti e mestieri che in molti casi sono scomparsi. Il segreto della produzione di Caltagirone va dunque ricercato, non solo nella tecnica, superlativa, ma anche nella capacità di riuscire ad essere lo specchio della propria epoca, di una società reale, essenzialmente contadina, di cui ha documentato col passare degli anni i cambiamenti nei costumi, nei gesti, negli attrezzi di lavoro e nell'architettura. 

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