Per un visitatore dello Stato di Israele, non necessariamente pellegrino, è preso sempre da grande emozione nello scoprire i luoghi ove Gsù è vissuto ed ha svolto la su breve vita.
Di particolare suggestione è il villaggio di Cana,in Galilea i cui resti sono stati trovati da archeologi israeliani durante scavi nella sezione occidentale dell’odierna Kfar Kana, un villaggio arabo israeliano nella Bassa Galilea.
Il sito in cui furono scoperti resti di edifici, utensili domestici ed un mikve (bagno rituale ebraico).
Si parliamo del villaggio di Cana , ove secondo il Vangelo di Giovanni, avvenne il primo miracolo di Gesù di Nazareth consistente nella trasformazione dell’acqua in vino durante una festa di matrimonio nel villaggio di Cana. Circa cento anni più tardi, dopo la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme, Cana fu dimora di molte famiglie sacerdotali ebree e divenne nota con il nome di Elyashiv. In base a dati del secondo secolo, l’abitato sembra essere lo stesso quartiere sacerdotale menzionato in un’iscrizione di Cesarea.
L’insediamento è stato abitato per settecento anni, nel corso delle epoche ellenistica, romana e bizantina.
L’insediamento è stato abitato per settecento anni, nel corso delle epoche ellenistica, romana e bizantina.
Una fontana è all’ingresso del Paese, forse la stessa alla quale fu attinta dai servi l’acqua che Gesù cambiò in vino.
La Chiesa attuale dedicata alle nozze di Cana appartiene ai Francescani nel 1879 sulle antiche rovine forse del terzo secolo.
Nel luogo archeologico è stato ritrovato anche uno squarcio di mosaico con scritte in aramaico, cioè la lingua di Gesù.
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