La chiesa di Santo Stefano Rotondo, posta sul colle romano del Celio, è il più antico esempio di chiesa a pianta circolare ancora presente a Roma.
La chiesa dedicata al protomartire,da poco visitabile dopo restauri durati per lungo tempo, è stata fondata nel V secolo d.C.
In origine era formata da una grande struttura circolare costituita da due corridoi concentrici divisi da file di colonne,che circondavano lo spazio centrale coperto da un alto tamburo. Sui quattro assi della chiesa si aprivano quattro cappelle radiali, oggi ormai scomparse, che davano alla chiesa una pianta cruciforme inserita nella struttura circolare.
L’origine della chiesa è controversa,in quanto secondo alcuni critici, si era ipotizzato che fosse di epoca romana, ma in seguito si è esclusa tale ipotesi . Scavi svolti sotto il pavimento della chiesa (tuttora in corso) hanno portato alla luce un mitreo che doveva essere collegato con la presenza nei pressi dei Castra Peregrina.
Oggi la chiesa ha assunto una fisionomia completamente diversa, poiché le arcate del deambulatorio esterno risultano murate.
Sarebbe riduttivo limitare l’attenzione su questa chiesa che ora ospita il collegio cattolico ungherese ai soli aspetti architettonici originari.
Infatti sembra molto consistente l’ipotesi che in periodo successivo vi abbia lavorato il grandissimo Leon Battista Alberti cui potrebbe essere stato commissionato il restauro dell’edificio da parte di papa Niccolò V.
Non è meno importante ricordare che lungo il muro perimetrale della chiesa sono presenti moltissimi affreschi e per la precisione 34 riquadri affrescati dal Pomarancio, da Antonio Tempesta e da altri.
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