venerdì 24 febbraio 2012

Funiculì Funiculà.


Funiculì Funiculà


In tutto il mondo sono conosciuti i celebri versi napoletani
Jammo, jammo, 'ncoppa, jammo ja', funiculì, funiculà!
Appartengono alla celebre canzone musicata nel 1880 da Luigi Denza con testo di Peppino Turco.
Ma in questa sede non vogliamo soffermarci tanto sulla famosa canzone che era cantata alla festa popolare di Piedigrotta, quanto sulle ragioni che hanno portato il musicista partenopeo a comporla. 
La canzone doveva rivolgersi ai turisti e agli stessi napoletani per reclamizzare la funicolare come nuovo ed ardito mezzo di trasporto. Non dobbiamo dimenticarci infatti che prima dell’avvento della funicolare l’ascesa al Vesuvio era possibile soltanto a piedi per tortuosi sentieri od anche mediante l’utilizzazione di muli e portantini. 
La funicolare era un sistema di trazione,per quei tempi all’avanguardia, che permise dunque a molti turisti dal 1880 al 1944, (anno dell’ultima eruzione durante la quale la funicolare venne del tutto distrutta), di visitare e ammirare da vicino il vulcano attivo. 
Per la cronaca la funicolare del Vesuvio fu soppiantata dalla seggiovia vesuviana, funzionante dal 1953 al 1984. 
Insomma la funicolare vesuviana è un ulteriore esempio insieme alla ferrovia Napoli Portici e alle numerosi funicolari cittadine di cui abbiamo parlato nell'articolo del 2 aprile u.s che dimostra come Napoli nei secoli VIII e XIX fosse all’avanguadia tecnologica nel settore dei trasporti
Al bando quindi i luoghi comuni che molto spesso non rendono giustizia su Napoli che non è solo stupenda indiscutibilmentedal punto di vista paesaggistico ed artistito, ma è anche culla di idee illuminate già dai tempi della dominazione borbonica!

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