Funiculì Funiculà
In tutto il mondo sono conosciuti i
celebri versi napoletani
Jammo, jammo, 'ncoppa, jammo ja', funiculì,
funiculà!
Appartengono alla celebre canzone musicata nel 1880 da Luigi
Denza con testo di Peppino Turco.
Ma in questa sede non vogliamo soffermarci
tanto sulla famosa canzone che era cantata alla festa popolare di Piedigrotta,
quanto sulle ragioni che hanno portato il musicista partenopeo a comporla.
La canzone doveva rivolgersi ai turisti e agli stessi napoletani per
reclamizzare la funicolare come nuovo ed ardito mezzo di trasporto. Non dobbiamo
dimenticarci infatti che prima dell’avvento della funicolare l’ascesa al Vesuvio
era possibile soltanto a piedi per tortuosi sentieri od anche mediante
l’utilizzazione di muli e portantini.
La funicolare era un sistema di
trazione,per quei tempi all’avanguardia, che permise dunque a molti turisti dal
1880 al 1944, (anno dell’ultima eruzione durante la quale la funicolare venne
del tutto distrutta), di visitare e ammirare da vicino il vulcano attivo.
Per la cronaca la funicolare del Vesuvio fu soppiantata dalla seggiovia
vesuviana, funzionante dal 1953 al 1984.
Insomma la funicolare vesuviana è
un ulteriore esempio insieme alla ferrovia Napoli Portici e alle numerosi
funicolari cittadine di cui abbiamo parlato nell'articolo del 2 aprile u.s che
dimostra come Napoli nei secoli VIII e XIX fosse all’avanguadia tecnologica nel
settore dei trasporti
Al bando quindi i luoghi comuni che molto spesso non
rendono giustizia su Napoli che non è solo stupenda indiscutibilmentedal punto
di vista paesaggistico ed artistito, ma è anche culla di idee illuminate già dai
tempi della dominazione borbonica!
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