venerdì 3 febbraio 2012

La stazione zoologica Antonio Dohrn a Napoli.



Napoli è nota al mondo per le sue bellezze paesaggistiche, per l’arte e la cultura ( basti pensare che tutta l’attività filosofica di Benedetto Croce si è esplicata a Napoli ove a ricordo è rimasto il celebre palazzo Filomarino). 

Napoli tuttavia è una stella di prima grandezza in capo scientifico di cui è testimonianza ad esempio feconda l’università Federico II.
Non meno celebre è la Stazione Zoologica Anton Dohrn la cui sede principale si trova al centro della Villa Comunale di Napoli, a pochi passi dal mare, del Golfo. Attività di ricerca viene effettuata anche in Ischia presso la Villa Dohrn, luogo strategico nel cuore per gli studi in ecologia bentonica.
La stazione zoologica, fondata nel 1872 dal naturalista e zoologo tedesco Anton Dohrn, nato a Stettino 1840 e laureato a Berlino in Scienze Naturali ed amico di Darwin.
La Stazione sorta  per la conoscenza e lo studio della flora e della fauna del mare, a giudizio di Dohrn, avrebbe potuto rappresentare un centro privilegiato per lo studio embrionale degli animali marini. e per raccogliere informazioni preziose su molti aspetti dell'evoluzione.
Essa rappresentò ben presto una delle più autorevoli Istituzioni scientifiche cittadine, affiancando le esistenti in Napoli: l'Orto Botanico a Foria e l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte.

Fu la prima istituzione di derivazione non borbonica e fu fondata proprio a Napoli per scelta dello stesso Dorhn, affascinato dalla città e interessato per la ricchezza faunistica del golfo. L'Acquario di Napoli con annessa Stazione zoologica divenne un Centro Mondiale di studio della Biologia marina. Il successo della Stazione Zoologica, e il nuovo modo di condurre e finanziare le ricerche rappresentano le principali eredità di Dohrn. Successivamente, in ogni parte del mondo sorsero centri di ricerca scientifica ispirati al modello della Stazione Zoologica di Napoli, che può quindi essere considerato il primo centro di ricerca.La Stazione Zoologica infatti anticipò in piena epoca industriale un modello di pianificazione di ricerca scientifica post-industriale, che introdusse concetti moderni come l’interdisciplinarità, la capacità manageriale di autofinanziamento (attraverso l’acquario e la vendita di animali marini ad altri istituti di ricerca, ecc.), la promozione della cooperazione e collaborazione di tutte le persone coinvolte nella ricerca (collaboratori, tecnici, pescatori e inservienti). Nei suoi laboratori hanno operato attivamente ben 19 premi Nobel dando significativo impulso allo sviluppo delle scienze biologiche.
Continuano oggi attività di ricerca prestigiose e nella sede prestigiosa annessa a Via Caracciolo si svolgono seminari e convegni di carattere internazionale.

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