All'estremità meridionale
del Cilento nella provincia di Salerno si trova Padula, celebre per la sua
Certosa, monumento di straordinario pregio ed indiscutibile valore artistico,
fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e padrone del Vallo di
Diano.
La concezione progettuale della Certosa di Padula riflette
l'organizzazione religiosa dei certosini, ordine monastico fondato da San
Brunone, la cui casa si trova a Grenoble, in Francia.
La Certosa di Padula
che si differenzia tuttavia da tutte le altre certose europee per la grandiosità
degli spazi e per il numero elevato degli ambienti è la più grande d’Europa con
i suoi 52.000 mq e risulta formata da un complesso di edifici che si sono
aggiunti e sovrapposti nel corso dei secoli, e che adesso presentano chiari
tratti barocchi.
Di eccezionale bellezza è la chiesa ad una sola navata in
stile gotico, con volte a crociera ed archi ogivali. Superbi sono i pavimenti
maiolicati del XVIII secolo e di pregio assoluto è il Coro dei Padri,
completamente intarsiato ed intagliato. Meraviglioso è lo scalone che congiunge
i due livelli del chiostro grande e che si sviluppa a doppia rampa ellittica
offrendo al visitatore un effetto scenografico di grande suggestione.
Dal
1957, in un'ala appositamente dedicata della Certosa di Padula, si trova il
Museo Archeologico della Lucania Occidental che custodisce oltre 10.000 oggetti
recuperati nella Valle del Tanagro, ed in modo particolare nella zona compresa
tra Padula e Sala Consilina.
A queste note sintetiche sulla mirabile
Certosa meta frequente di studiosi e turisti va aggiunto che Padula è stato il
teatro delle gesta di Carlo Pisacane che fu un protagonista della spedizione dei
Mille.
L’avventura di Pisacane finì in tragedia perché un manipolo di 300
uomini fu trucidato proprio nella terra di Padula Celebre è appunto il
ritornello "Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti",come è ricordato
nell’indimenticabile poesia la”spigolatrice di Sapri” di Luigi
Mercantini.
Nel 1957, in occasione del centenario della spedizione di Carlo
Pisacane, fu collocato un sacrario presso la chiesa cinquecentesca della SS.
Annunziata, dove furono raccolti, in un ossario, i resti dei trecento.
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