Al Celio, non lontano dal Colosseo e dal Palatino, in un'area in cui si trovano chiese importanti di Roma come S. Gregorio, S. Maria in Domnica, S. Stefano Rotondo e la basilica dei SS Giovanni e Paolo si trova il clivo di Scauro ove si possono ammirare delle case della Roma antica.
La struttura archeologica è molto articolata perché l'attuale muro perimetrale della chiesa paleocristiana databile al V secolo ha inglobato la facciata dell'antica insula, della quale si riconoscono il portico ad archi lungo il clivo e le finestre dei due piani superiori.
L'itinerario si snoda attraverso oltre 20 ambienti ipogei su vari livelli , in parte affrescati con pitture databili tra il III secolo d. C e l'età medievale.
Il complesso , formato da tre case per abitazione del II sec d.C viene trasformato nella metà del III secolo in edificio porticato con botteghe a livello strada , retrobotteghe che affacciavano su un cortile ed appartamenti per abitazione ai piani superiori.
Tra la fine del III secolo e l'inizio del IV, le unità abitative probabilmente, a seguito dell'acquisto da parte di un unico proprietario, vengono ristrutturate e stravolte e diventano un'elegante domus signorile con ambienti di rappresentanza decorati da affreschi.
Il nucleo principale è costituito da una domus su due livelli del II secolo d. C, occupata da un impianto termale privato ( balneum) al pano inferiore e da un'insula , caratteristico caseggiato popolare con un portico e taberne al livello stradale ed abitazioni ai piani superiori, costruita all'inizio del III secolo d C lungo il clivo di Scauro
Nella seconda metà del IV secolo in seguito alla traslazione di reliquie di corpi venerati identificati, secondo la tradizione, nei santi titolari della Basilica, viene realizzata una confessio, cioè una nicchia su un pianerottolo rialzato affrescata con rappresentanze di storie di martiri cristiani. Sulla nicchia si apre una fenestella confessionis e nel tufo naturale si aprono tre cavità che sono state interpretate come tombe.
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