domenica 21 aprile 2013

Le case romane del Celio

Al Celio, non lontano dal Colosseo e dal Palatino, in un'area in cui si trovano chiese importanti di Roma come S. Gregorio, S. Maria in Domnica, S. Stefano Rotondo e la basilica dei SS Giovanni e Paolo si trova il clivo di Scauro ove si possono ammirare delle case della Roma antica.
La struttura archeologica è molto articolata perché l'attuale muro perimetrale della chiesa paleocristiana databile al V secolo ha inglobato  la facciata dell'antica insula, della quale si riconoscono il portico ad archi  lungo il clivo e le finestre dei due piani superiori.
L'itinerario si snoda attraverso oltre 20 ambienti  ipogei su vari livelli , in parte affrescati  con pitture databili tra il III secolo d. C e l'età medievale.
Il complesso , formato da tre case per abitazione del II sec  d.C viene trasformato  nella metà del III secolo in    edificio porticato con botteghe a livello strada , retrobotteghe  che affacciavano su un cortile  ed appartamenti per abitazione ai piani superiori.
Tra la fine del III secolo e l'inizio del IV, le unità abitative  probabilmente, a seguito  dell'acquisto da parte di un unico proprietario, vengono ristrutturate e stravolte e diventano  un'elegante domus signorile con ambienti di rappresentanza decorati  da affreschi.
Il nucleo principale è costituito da una domus su due livelli del II secolo d. C, occupata da un impianto termale privato ( balneum) al pano inferiore e da un'insula , caratteristico caseggiato popolare con un portico e taberne al livello stradale ed abitazioni ai piani superiori, costruita all'inizio del III secolo d C lungo il clivo di Scauro
Nella seconda metà del IV secolo in seguito alla traslazione di reliquie di corpi venerati identificati, secondo la tradizione, nei santi titolari della Basilica, viene realizzata una confessio, cioè una nicchia  su un pianerottolo rialzato affrescata con rappresentanze di storie di martiri cristiani. Sulla nicchia si  apre una fenestella confessionis e nel tufo naturale si aprono tre cavità che sono state interpretate come tombe.




l

Nessun commento:

Posta un commento