Ci troviamo a Giannutri, l'incantevole isola a circa 14 km a sud-est dell'Isola del Giglio.
La costa è frastagliata e rocciosa, interrotta solo da due piccole spiagge non sabbiose all'interno delle principali insenature, Cala dello Spalmatoio sul litorale nord-est e Cala Maestra a nord-ovest.
Sono peraltro i due unici approdi.
Di notevole interesse sono le numerose grotte che si aprono lungo la costa, la più famosa delle quali è Cala dei Grottoni, nell'estremità meridionale.
E' il raduno ogni anno di moltissimi subacquei attratti dalla natura calcarea e l'eccezionale trasparenza dell'acqua, la straordinaria diversità biologica e la presenza di relitti che ne rendono davvero unici i fondali.
Con un clima particolarmente mite d'inverno, come testimoniano le numerose piante tropicali (euforbie, palme ed orchidee selvatiche), e gradevolmente ventilato d'estate, questo luogo è meta di passo per una miriade di uccelli che raggiungono l'Europa per nidificare.
Le coste di Giannutri rifugio anche del rondone pallido sono colonizzate dai numerosi gabbiani reali, da cui nasce l'appellativo di "isola dei gabbiani".
Chiamata dai Greci "Artemisia" e dai Romani "Dianum" per la sua forma ad arco, simbolo legato alla dea Diana, Giannutri ricoprì un ruolo importante già tra il III e il I secolo a. C., come approdo o rifugio di fortuna lungo le rotte che dalle coste laziali portavano in Gallia e in Sardegna. In epoca romana, l'isola appartenne alla famiglia patrizia dei Domizi
Enobarbi, che nel I secolo d.C. vi costruì una sontuosa villa rivestita di marmi pregiati, i cui resti sono tutt'ora visibili, anche se non accessibili perché in fase di ristrutturazione.