mercoledì 19 ottobre 2011

Livorno:il quartiere Venezia nuova.



Quando si parla della meravigliosa Toscana, il pensiero corre subito a Firenze, Pisa, Siena ed Arezzo vere culle di arte e di cultura.
Eppure così si fa un torto a Livorno città incantevole, adagiata sul mare Tirreno, l’unico vero porto della Toscana ove tra l’altro ha sede l’accademia della Marina Militare.
Alll’inizio era un piccolo villaggio situato alla foce dell’Arno e faceva parte del sistema difensivo della città di Pisa. Passò poi ai Genovesi ed infine a Firenze.
Livorno nacque solennemente il 28 marzo 1577 soltanto con la posa della prima pietra del baluardo di San Francesco che rappresentava uno dei cinque vertici della pianta architettonica pentagonale della città concepita dal Buontalenti. La città prosperò ed ebbe notevoli privilegi e per questo fu il punto di accumulazione di varie comunità tra cui quella ebraica che rimane tuttora una delle più consistenti d’Italia.Tra il '500 ed il '600 venne realizzata la fortezza nuova, mentre risale al 1629 la nascita del quartiere Venezia Nuova ultimato nel '700 assieme ad altri importanti edifici religiosi, civili e privaati.
La città ,orrendamente distrutta nella seconda guerra mondiale, è stata ricostruita sul modello originario e resta uno dei suoi vanti la Venezia Nuova che si trova proprio nel cuore della città rappresentandone così il vero centro storico.
L'esigenza di trasportare merci nel vicino porto fece sì che nel quartiere sorgessero eleganti palazzi per la classe mercantile che, nel piano terra, ospitavano i magazzini per lo stoccaggio. Da li, le chiatte, attraversando i canali, facevano la spola tra i velieri ormeggiati in porto e la città.
Adesso i barconi hanno lasciato il posto alle barche da diporto mentre gli antichi magazzini ora ospitano caratteristici locali e ristoranti.
Nei primi giorni di agosto il quartiere Venezia veste a festa e numerose sono le iniziative che animano i canali, le piazzette e i ponti: dalle bancarelle degli artigiani e dei collezionisti del modernariato, ai burattini e gli animatori di strada, dalle mostre alle suggestive escursioni in battello nei “Fossi Medicei”.
Ci si potrà tuffare nella festa e lasciarsi attrarre dalle varie iniziative culturali od anche, varcare un vecchio portone ed entrare ad ammirare uno dei tanti palazzi storici che la nuova Venezia ci offre.
Concludiamo con la bella citazione di Curzio Malaparte nei Maledetti Toscani:

Se fossi un livornese, di quelli veri che dicono "deh" e parlano a mano aperta, muovendo le dita, come per far vedere che nelle loro parole non c'è imbroglio, vorrei star di casa in qualche Scalo della Venezia. Non già nei quartieri, nelle piazze, nelle strade disegnate con la matita dolce, con l'aiuto di squadra e di compasso, dagli ordinati e generosi architetti dei Granduchi, ma in questo quartiere che i livornesi chiamano La Venezia, qui nel cuore della città vecchia, a due passi dalle Carceri, dal Monte Pio, dai Bottini dell'Olio. Che bella vita sarebbe, che vita semplice e felice”

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