giovedì 10 novembre 2011

Il culto della madonna dell'aiuto a Milano.


Un luogo comune per fortuna da tempo superato è che Milano rappresenti soltanto il simbolo della città degli affari, centro propulsore dell’Italia economica.
Non è così perché è anche un punto di riferimento importante dell’arte nordica, espressione dei complessi eventi che si sono succeduti dal tempo di Sant’Ambrogio cui si deve la conversione di Agostino.
A Milano, accanto ai luoghi tradizionali come il gotico Duomo,il battistero paleocristiano e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, si collocano tra le mete di culto più visitate la chiesa di Sant’Ambrogio, la chiesa di San Lorenzo Maggiore, la chiesa di Santa Maria presso San Satiro.(fratello di Sant’Ambrogio)
Questo è soltanto per inquadrare il complesso itinerario artistico della città viscontea su cui sono disponibili copiose ed approfondite descrizioni da parte di critici d’arte.
Intendo invece soffermarmi sul culto della Madonna dell’aiuto di cui la devozione è grande a Milano, come in altre parti d’Italia ( Napoli e le Puglie).
Il culto devozionale , secondo la tradizione, sarebbe iniziato nel 1495 quando un eremita, chiamato dal popolo "Missus a Deo", incitava in piazza del Duomo ogni sera i milanesi alla penitenza e alla devozione mariana. Prende inizio così la devozione per la Madonna dell'Aiuto, prima dipinta sul sesto pilone a sinistra e poi nel 1550 trasportata nell'altare posto sulla parete corrispondente.
Molti sono i luoghi ove si celebra il culto della Madonna dell’Aiuto, ma quello che si distingue per il suo altissimo rilievo artistico è all’interno di San’Ambrogio.
La cappella costruita nel ‘500 e dedicata a San Giovanni venne completamente rinnovata nella sua decorazione intorno al 1660 per opera del marmoraro Antonio Ferrari da Balerna, dallo stuccatore Giovan Francesco Colomba di Agogno e del pittore Giovan Stefano Danesi, detto il Montalto (1612-1690). La cappella prende oggi il nome della così detta “Madonna dell’Aiuto”, una venerata immagine attribuita alla scuola di Bernardino Luini (1485 circa – 1532) raffigurante la Madonna tra i Santi Gerolamo e Rocco, protettore, quest’ultimo, contro la peste. Il tondo fu qui collocato nel 1954.

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