Napoli è un caleidoscopio per
antonomasia di varie culture, diverse tra loro e connesse alla storia complessa
della città articolata nei periodi che si sono succeduti da quello greco a
quello romano, dal romanico, al gotico e a quello rinascimentale.
Il
rinascimento napoletano fu caratterizzato da modi esuberanti e solenni, con un
ampio ricorso alle decorazioni in piperno e marmo bianco per le facciate degli
edifici sacri e dei palazzi.Il vero Rinascimento in realtà si ha con con l'insediarsi di Alfonso V d’Aragona che dal 1444 amplificò la rete di scambi culturali nel Mediterraneo, coinvolgendo i territori partenopei nel giro degli scambi strettissimi con gli altri territori della corona aragonese e chiamando in città artisti catalani e spagnoli, tra cui spiccò la presenza di diversi caposcuola come Pisanello e Colantonio.
Le prime commissioni architettoniche vennero affidate ad artisti spagnoli, ancora lontani dalle problematiche rinnovate del Rinascimento, ma legati a svariati indirizzi. L'eterogeneità della committenza reale è evidente nella ricostruzione di Castel Nuovo dove dal 1451 lavorarono maestranze iberiche, incaricate di creare una residenza adeguata al sovrano e un fortilizio in grado di resistere alle artiglierie.
Nel 1453, il castello fu dotato di un arco monumentale cioè l’arco trionfale del Castel Nuovo progettato forse da una collaborazione tra Francesco di Giorgio Martini e Luciano Laurana E’ ben evidente sull’arco un fregio con l'ingresso trionfale di Alfonso V a Napoli, ispirato ai cortei trionfali romani, mentre sul secondo si trovano quattro nicchie con statue. Questa struttura testimonia un uso liberissimo del modello classico, subordinato alle esigenze celebrative.
Sul
finire del secolo, grazie all'alleanza politica con Lorenzo il Magnifico, si
ebbe un ingresso diretto di opere e maestranze fiorentine, che comportarono una
più omogenea adozione dello stile rinascimentale. Importante cantiere dell'epoca
fu la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi di Monte Oliveto che,è un esempio unico
di sacro rinascimentale di matrice toscana ed è' un compendio della scultura
cinquecentesca.
Fondata
nel 1411 per i padri Olivetani, assieme al convento immerso nel verde dei
giardini poco distanti dal centro, fu tra le favorite della corte aragonese. Il
convento (oggi caserma Pastrengo) accolse diverse personalità della cultura: qui
nel 1588 Torquato Tasso scrisse una parte della Gerusalemme Liberata. Nel 1799
gli Olivetani parteggiarono per i rivoluzionari, il loro monastero fu soppresso,
la chiesa rimase in piedi, fu tolta al loro ordine e assegnata all'
Arciconfraternita dei Lombardi che la dedicò a Sant' Anna. L' interno ha una
navata a cappelle e abside rettangolare ed è tra i più belli di Napoli, con
opere, tra gli altri, di Guido Mazzoni, Antonio Rossellino, Benedetto da Maiano,
Pedro Rubiales. Opere di grande valore sono: il presepe di marmo del 1475 di
Antonio Rossellino , visibile a Sant'Anna dei Lombardihttp://curiositlessicali.blogspot.com/2010/12/il-presepio-del-rinascimento.html
. l' altare Logorio di Giovanni da Nola e l' altare del Pezzo di Girolamo
Santacroce, gli stalli lignei con tarsie di Giovanni da Nola, la sagrestia
vecchia (il refettorio) con le decorazioni pittoriche (Fede, Religione e
Eternità) realizzate nel 1544 da Giorgio Vasari e la cantoria con l' organo e
gli affreschi di Battistello Caracciolo. Nella chiesa erano contenuti anche tre
dipinti del Caravaggio, perduti durante il terremoto che distrusse la chiesa nel
1805.
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