Non lontano dal Monte Nebo e dal mar Morto ed a meno di 35 km da Amman
si trova Madaba che nel
contesto della Giordania rappresenta un
caso esemplare di tolleranza etnica e religiosa Madaba ha una storia molto antica,fu
uno degli insediamenti delle dodici tribù di Israele e dopo essere stata
ammonita e poi nabatea finì sotto il dominio dei Romani.
Solo dopo che il Cristianesimo divenne
la religione dell'impero la città acquisì importanza.con Giustiniano.
Madaba fu poi conquistata nel 614 dai Persiani Sassanidi e così iniziò
il suo declino
Ritornata sotto il controllo dei Bizantini, nel 636, fu conquistata dagli Arabi, che all'inizio dell'VIII secolo, durante una spedizione punitiva contro la città distrussero alcuni mosaici. La città comunque fu abbandonata dopo il terremoto del 749, che la rase al suolo.
Ritornata sotto il controllo dei Bizantini, nel 636, fu conquistata dagli Arabi, che all'inizio dell'VIII secolo, durante una spedizione punitiva contro la città distrussero alcuni mosaici. La città comunque fu abbandonata dopo il terremoto del 749, che la rase al suolo.
Madaba rinacque dopo circa 1100 anni, quando una piccola comunità
cristiana di circa 2.000 persone, decise di trasferirsi lì alla fine del XIX secolo. Questa comunità
nell'intento di gettare la fondamenta delle case scoprì alcuni mosaici.
Nel 1897, fu data notizia che nella chiesa di San Giorgio oggi una delle chiese
cristiane più importanti della Giordania era
venuto alla luce un mosaico raffigurante la cartina della Tesrra Santa.
Questo mosaico originato probabilmente intorno al 560 è stato
chiamato Mappa di Terrasanta,
poiché raffigura l'itinerario per raggiungere Gerusalemme attraverso
oltre centocinquanta località. Il mosaico è corredato di 157 didascalie in greco, che segnano i principali siti
biblici del medio Oriente dall'Egitto
alla Palestina.
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