Uno dei luoghi eccelsi dal punto vista artistico, più frequentato da coloro che vengono a Roma, è la basilica di San Pietro in Vincoli .
E' comune e ricorrente l'associazione di idee tra la basilica e lo stupendo Mosè scolpito da Michelangelo.
Eppure saremmo superficiali se limitassimo la visita della Basilica al solo Mosè
Si tratta di una basilica costruita nel 442 presso le terme di Tito all'Esquilino da Licinia Eudossia figlia di Teodosio II e moglie di Valentiniano III sul luogo di un precedente luogo di culto cristiano indicato come titulus apostolorum.
L'imperatrice fece costruire la chiesa per custodire le catene ( vincula) di San Pietro che la madre l'imperatrice Elia Eudocia aveva avuto in dono a Giovenale, patriarca di Gerusalemme durante il suo viaggio in Terra Santa insieme alle catene che avevano legato il sSanto nel carcere Mamertino.
L'edificio fu restaurato da papa Adriano I nel 780 e nel 1471 da papa Sisto IV e nel 1503 da Giulio II
Al restauro di Giulio II risale l'architettura attuale della chiesa con il portico d'ingresso e la ristrutturazione del convento annesso,
Il meraviglioso chiostro è attribuito dal Vasari a Giuliano da Sangallo.
L'interno è diviso in tre navate separate da 20 colonne antiche di marco greco.
La volta a botte ribassata dalla navata centrale mostra un grande affresco di Giovanni Battista Parodi.
Nella basilica vi è anche la tomba di Antonio e Piero del Pollaiolo.
Vi sono anche dipinti del Guercino e del Dominichino.
Vi sono altresì molte sepolture di personaggi importanti della gerarchia ecclesiastica.
Di particolare interesse è il mosaico posto circa a metà della navata in cui è raffigurato San Sebastiano come un uomo anziano.
Riteniamo superfluo addentrarci sul Mosè di Michelangelo su cui sono state scritte pagine e pagine della critica della storia dell'arte.
Ci limitiamo a scrivere che il Mosè fa parte della tomba di Giulio II situata nel transetto destro. Ne fanno parte anche opere minori di Michelangelo raffiguranti Rachele e Lia.
Nessun commento:
Posta un commento