mercoledì 15 ottobre 2014

I megaliti di Carnac: unici al mondo



Siamo a Carnac (  nome proveniente dal celtico) nella Bretagna francese che può essere considerata la capitale della preistoria
In tutta Europa infatti è possibile osservare un genere molto particolare di monumenti come i menhir ( enormi monoliti di pietra) allineati o disposti in cerchio (cromlech) e dei dolmen, costruzioni più complesse realizzate accostando kastroni di pietra grezza o scheggiata,
Carnac tuttavia rappresenta un esempio unico : infatti il numero di pietre, la concentrazione e l'estensione del complesso megalitico non ha eguali in Europa e nel mondo .
Il paese comprende sia vasti campi di menhir (1.169 disposti su una decina di file in località Ménec (luogo del ricordo), a un chilometro dall'abitato, altri 1.029 a Kermario (luogo dei morti), sempre nelle immediate vicinanze di Carnac, e 555 a Kerlescan (luogo dell'incendio) sia di dolmen (situati in massima parte a Kermario).
È presente inoltre il Tumulo di Kercado che risalente al 6.500 a.C., costituisce la più antica costruzione europea di pietra, anteriore alle piramidi egizie.
Costituiscono un grande mistero. Sul loro significato è stato detto di tutto ma nessuna teoria sembra più convincente di un'altra. Sulle loro origini gli archeologici parlano di un'epoca remota, che oscilla tra il 5.000 e il 3.000 a.C.


 




 

domenica 5 ottobre 2014

San Damiano ove San Francesco ci lasciò il Cantico delle Creature



Ecco una bellissima leggenda  sul Santo poverello di Assisi.
Siamo nel 1205 e Francesco pregando davanti al Crocifisso lo sente parlare e chiedergli di riparare la sua casa.
Siamo a San Damiano e proprio qui  San Francesco compose negli ultimi anni della vita il Cantico delle Creature
Il Cristo è particolare perchè non mostra sofferenze e con le braccia aperte  comunica un messaggio di speranza.
Tra il 1211 e il 1212 santa Chiara, a seguito di una profezia di San Francesco, vi fondò un ordine di claustrali che vi risiedette fino al 1260 La stessa chiesa, secondo la storiografia cattolica, fu protagonista dei principali miracoli della santa: la moltiplicazione del pane, il dono dell'olio, la fuga dei saraceni dal chiostro, alcuni esorcismi e guarigioni, l'apparizione della croce sul pane davanti al papa.
La chiesa di San Damiano e l'annesso convento francescanosorgono fuori l'abitato di Assisi, in direzione sud.
La facciat della chiesa è inglobata all'interno di una più grande, a capannache comprende anche gli ambienti ad essa adiacenti.
L'interno della chiesa è a navata unica coperta con volta a botte ogivale, con una cappella laterale rettangolare a metà della parete di destra con, sull'altare, un pregevole Crocifisso ligneo di Innocenzo da Petralia.
In fondo alla navata, vi è l'abside, con volta più bassa rispetto a quella dell'aula; in essa trovano posto il moderno altare maggiore in pietra, il tabernacolo ligneo barocco e il coro dei monaci.
Nel catino, vi è un affresco del XIV secolo raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Rufino e Damiano. Sull'arco absidale, invece, si trova una copia del Crocifisso di San Damiano (l'originale è custodito nella basilica di Santa Chiara.











 

giovedì 2 ottobre 2014

IL ponte delle catene : il più antico di Budapest



Budapest è una città d'incanto e tra le opere architettoniche di pregio il visitatore puà ammirare i bellissimi ponti  che sono splendi balconi panoramici sul fiume Danubio
I ponti sono nove,tutti celebri come quello delle catene, della libertà, il ponte Margherita, Elisabetta ed Arpad.
Il più famoso tuttavia è quello delle catene.
Fino al 1849 Buda e Pest erano due città distinte sulle spone opposte del Danubio.
Eran collegate da un ponte su chiatte che, alla fine della bella stagione, andava smontato per essere poi ricostruito tutti gli anni. Le due città non erano collegate tra loro in inverno.
Il Ponte delle Catene (in ungherese Széchenyi Lánchíd), è il ponte più vecchio e indubbiamente anche il più noto di Budapest.
 Per collegare le due parti della città, è stata scelta la soluzione di un ponte sospeso la cui campata centrale, compresa tra due piloni, era all'epoca tra le maggiori al mondo (202 m di lunghezza).
Il ponte è decorato all'entrata da statue di leoni, sculture
Il traffico scorre sotto i due archi/piloni di impianto neoclassico, mentre i marciapiedi, presso i due piloni, passano dalla parte esterna degli archi appoggiandosi su mensole. Si trasforma in zona pedonale nei giorni festivi.
Nel corso della Seconda guerra mondiale il ponte venne distrutto dai tedeschi (per contrastare l'avanzata delle truppe sovietiche) e ricostruito nel Dopoguerra, dal 1989 è diventato simbolo della libertà ungherese, segnando la fine del periodo Sovietico nel paese e nell'Europa dell'Est.