E' nascosta all'interno di una piccola corte, alla fine di una stretta calle, laterale al Campo Manin.
Si tratta di uno dei più singolari esempi dell'architettura veneziana di transizione dallo stile gotico a quello rinascimentale.
Alla fine del'400 Pietro Contarini fece aggiungere al suo palazzo tardo gotico di S. Paternian un nuovo corpo di scopo di qualificare visivamente la facciata interna del palazzo prospicente un piccolo cortile, un tempo protetto da una cinta muraria.
Una serie di logge sovrapposte congiunge i vari piani alla aerea scala che si snoda a chiocciola - in dialetto veneziano "bovolo" - all'interno di una torre cilindrica traforata da archeggiature ascendenti.
La struttura si ispira al Rinascimento, ma ricorda anche i modelli delle torri scalari bizantine, mentre nello spirito è ancora gotica per l'indifferenza verso la modularità e la simmetria classiche e per il ricordo delle facciate colonnari aperte dei palazzi di fine Quattrocento.
La salita della Scala si conclude con un belvedere a cupola dal quale si può ammirare uno splendido ed inconsueto panorama: i tetti, i campanili, le cupole di San Marco, con una visuale sull'intera città.
Nel 1859, l'allora litografoWilliam Tempell condusse le sue prime osservazioni astronomiche dal belvedere della torre, con un telescopio di sua proprietà. Qui scoprì la cometa C/1859G e la Nebulosa di Merope nell'ammasso aperto delle Pleiadi
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