domenica 26 luglio 2015

Trogir:la Venezia della Croazia.


Nella Dalmazia splende per bellezza la città di Trogir considerata una delle città veneziane più belle e meglio conservate.
Traù, posta vicino alla costa dalmata su due isole della Dalmazia centrale, a circa 30 km a nord-ovest di Spalato . fu fondata da igreci  con il nome di Tragurion.
 L'imperatore Claudio  vi installò i suoi onorevoli veterani.
Fu sede vesxovile  dall'XI secolo.
Dopo vari secoli di alterne vicende, comprendenti anche la conquista da parte dei saaceni e la distruzione della città nel 1123, nel 1420 inizia un lungo periodo di prosperità sotto il controllo della Repubblica di Venezia che ebbe termine solo nel 1797.
Ebbene i veneziani vi hanno lasciato una forte impronta
Dal 1977 il centro storico di Traù fa parte della lista dei patrimoni dell'Umanità dell'Unesco..

La città sorge su due isole collegate alla terraferma da due ponti ed è unita alla vicina isola di Bua per mezzo di un ponte girevole. Detta anche la "piccola Venezia", è un piccolo gioiello che conserva numerosi edifici medievali di impronta veneziana.
Traù, con il suo centro storico risalente quasi interamente al XIII secolo e comprendente più di 10 chiese diverse, ha nella cattedrale romanica di San Lorenzo ( 1180-1250)  il suo punto di maggiore interesse.
Altri monumenti sono la Loggia pubblica (1308), il castello del Camerlengo (1420-1437, il Maschio di San Marco, la torre dell'Orologio, palazzo Cippico, la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Nicola con annesso il convento delle benedettine, la porta di Terraferma, la porta Marina e, a fianco, la loggia della Pescheria del 1527.
 Il lungomare deve il suo fascino alla contrapposizione tra le belle architetture delle abitazioni e le barche  ormeggiati lungo il canale.




martedì 30 giugno 2015

L'Opera di Oslo: un capolavoro dell'architettura contemporanea.


Inaugurata ufficialmente nell'aprile del 2008, la nuova Opera di Oslo è stata disegnata dal famoso studio norvegese Snohetta.
 L'edificio, la cui costruzione ha richiesto cinque anni di tempo, si trova sulle rive del distretto di Bjørvika, vicino alla borsa e alla stazione centrale.
Si tratta del più grande edificio culturale eretto in Norvegia dalla costruzione della cattedrale Nidarosdomen a Trondheim all'inizio del XIV secolo.
 Dall'esterno, la caratteristica più spettacolare è il tetto di m Notarmo a spiovente che si eleva direttamente dall'Oslofjord, permettendo ai visitatori di godersi una passeggiata con vista sulla città.
L'edificio presenta un'ampia c copertura di pannelli solari su una facciata di un edificio in Norvegia, che fornisce parte dell'energia che utilizza.
Eì  un'incantevole visione di marmo e granito, che emerge dal fiordo come un enorme blocco di ghiaccio."
La superficie di base dell'edificio equivale a quattro campi da calcio e misura più di 38.000 metri quadrati..
L'atrio è un enorme spazio minimalista, decorato con semplici materiali come pietra, cemento, vetro e legno.
L'auditorium principale a forma di cavallo, uno dei più avanzati al mondo, offre una fantastica flessibilità scenografica e un'acustica di prim'ordine. Il palco misura diverse migliaia di metri quadrati e parte di esso si trova a 16 metri sotto il livello del mare.





sabato 27 giugno 2015

Le stupende cascate del Parco nazionale di Krka in Croazia.


Il Parco Krka è uno dei più bei parchi della Croazia, costituito nel 1985 copre un’area di 109kmq della parte più spettacolare del corso del fiume Krka e del tratto inferiore del fiume Cikola.
Se si considera anche la parte di fiume sommersa alla bocca, il fiume Krka è lungo 72.5km (il ventidueesimo fiume in Croazia per lunghezza) .
 Nasce ai piedi dei monti Dinara, 2.5km a nordest di Knin e con le sue 7 cascate e una differenza di altitudine di 242m costituisce un importante fenomeno carsico, caratterizzato dalle cascate di travertino. 

venerdì 17 aprile 2015

Merano: la spettacolare gola della Gilf.

Affascinante ed al tempo stesso impressionante è la vista della gola della Gilf.
E' conseguenza di un'enorme frana staccatasi dalla Val di Nova, che deviò drasticamente il Passirio verso un lato della valle dove nel corso dei millenni il torrente si aprì una nuova via nel fondo roccioso.
A soli cinque minuti dal centro città il Passirio schiuma  tuffandosi da una stretta fessura della roccia.
Lo spettacolo naturale è stupendo ed inconsapevolmente, camminando in questo luogo ci muoviamo lungo un confine molto particolare, non tracciato dall’uomo.
Qui  corre la cosiddetta “linea periadriatica” (o “insubrica”), che separa la placca africana da quella euroasiatica.
 Il percorso si snoda su entrambi i lati del Passirio dalla gola del torrente fino al suo ingresso in città. Sul versante destro si collega direttamente con il sentiero che porta alla Polveriera e alla Passeggiata Tappeiner, mentre, sulla sinistra, si congiunge alla Passeggiata d0Estate.
 La Gilf – interessante per la presenza di piante subtropicali – è considerata la più romantica delle passeggiate per la Via della Poesia.. Versi amorosi di poeti moderni e contemporanei sono incisi a fuoco su una serie di panchine.

domenica 1 marzo 2015

Trevi :affresco del Perugino nella chiesa della Madonna delle lacrime.



Siamo a Trevi un ridente paese dell'Umbria, stupendo dal punto di vista paesaggistico, ma anche e soprattutto sotto il profilo artistico per le numerose chiese ed opere d'arte.
Eccelsa è la Chiesa della Madonna delle lacrime che prende il nome dalla lacrimazione di un dipinto raffigurante la Madonna,
Si tratta di un dipinto che tale Diotallevi di Antonio Santilli aveva fatto dipingere nel 1483 sulla facciata della sua casa. "Ora avvenne che il Venerdì 5 Agosto 1485 ci fu chi vide sgorgare dagli occhi di quella Madonna qualche lagrima di color sanguigno"
Dopo l'edificazione di una semplice edicola in muratura, la chiesa attuale fu completata nel 1522
La pianta della chiesa è a croce latina ma irregolare, con un braccio più lungo per la necessità di conservare l'originaria parete della casa del Diotallevi sulla quale era dipinta l'immagine miracolosa
Nel suo complesso la chiesa è di semplice di fattura e non presenta, all'infuori del già ricordato portale, grandi ornamenti.
Nell'interno campeggia per la sua superba bellezza l'adorazione dei Magi, una delle ultime opere  del Perugino (1522)
Sulla parete destra la cappella più nota della chiesa, la Cappella della Adorazione dei Magi, detta anche del Presepio, o dell’Epifania che ha la parete di fondo occupata dalla bellissima scena del Presepio con personaggi in adorazione dipinta e firmata da Pietro Vannucci, detto “Il Perugino”, , una delle ultime opere del Maestro
.Ai lati sono raffigurati gli apostoli Pietro e Paolo. Sicuramente queste figure furono volute dagli uomini di Bovara, che avevano acquistato la cappella, essendo la chiesa di Bovara intitolata a S. Pietro. La composizione della scena principale rielabora l’Adorazione dei Magi nell’Oratorio dei Bianchi di Città della Pieve, eseguito nel 1504.
l’Adorazione dei Magi si svolge sulla soglia di una semplice capanna in legno dove è seduta la Vergine, con Gesù Bambino in braccio, alla cui sinistra è san Giuseppe. Ai lati del trono sono inginocchiati due Magi in atto di offrire le ampolle, mentre il terzo è in piedi, alla destra del sacro gruppo.
Il corteo dei Magi si svolge sullo sfondo al quadro un’ideale campagna, ispirata al paesaggio umbro e si perdoni al pittore innamorato della sua e nostra terra, questo gentile anacronismo.
Nel mezzo, in lontananza, un branco di pecore pascolano tranquillamente. Due pastori le sorvegliano, e parlano tra loro, levando lo sguardo in alto, verso la cometa, che nell’affresco ora non è più visibile, e facendosi con la mano schermo agli occhi, come per difenderli dal fulgore della stella.






giovedì 5 febbraio 2015

Un po' di storia irlandese: Molly Malone.


Il simbolo per eccellenza della storia irlandese è Molly, una giovane e bellissima pescivendola che muore tragicamente a causa di una febbre. La tradizione attribuisce a Molly anche un altro genere d’impiego, affiancato a quello della venditrice ambulante di pesce, svolto di notte nei bordelli della città.
La storia è ambientata nel secolo XVII   ed il 13 giugno è il giorno rievocativo proprio di Marry Malone ( vezzeggiato in Molly), morta il 13 giugno 1699.
E' nel cuore degli irlandesi l'immagine struggente di questa donna  a cui è stata dedicata una celebre ballata  “Cockles and Mussels” o “In Dublin’s Fair City”
Se avete frequentato per qualche tempo i pub di Dublino vi sarà senz’altro capitato di sentire quello che si può definire un inno non ufficiale della capitale irlandese dedicato appunto a Molly Malone.







sabato 27 dicembre 2014

I campanili storti di Venezia.



Il fascino di Venezia  si vede in ogni suo aspetto, perfino quello dei campanili storti.
Non so pno pochi: infatti ve ne solno almeno tre.
San Pietro di Castello, San Giorgio dei Greci e Santo Stefano.
Cominciamo con il campanile meno pendente dei tre, quello della basilica di San Pietro di Castello. È una struttura piuttosto massiccia in pietra d’istria, separata dalla chiesa. La sua costruzione risale al 1463, anche se nel 1482 venne ricostruito e alzato di un pochino in seguito al danneggiamento da parte di un fulmine. Il sestiere dove si trovano chiesa e campanile è il sestiere Castello.
Il secondo campanille riguarda San Giorgio dei Greci,nota per essere la cattedrale greco- ortodossa di Venezia
Non c’è molto materiale in rete sul campanile di San Giorgio dei Greci, anche se la sua posizione è centralissima (sestiere di Castello, non lontano dalla riva degli Schiavoni) e praticamente ogni turista che è passato da Venezia lo ha fotografato. La chiesa a cui è associato è la cattedrale greca-ortodossa di Venezia.
 La chiesa di Santo Stefano si trova nel sestiere di San Marco. Il suo campanile, staccato dal corpo della chiesa, con i suoi 66 metri è uno dei più alti di tutta la città.
Il campanile storto di Santo Stefano è in piedi per miracolo, è proprio il caso di dirlo, e in più di un’occasione ha rischiato di passare a miglior vita. Tanto per cominciare, non nasce fortunatissimo. Durante la sua costruzione, raggiunta un’altezza di circa 30 metri, un cedimento delle fondamenta lo fece inclinare. Tuttavia i lavori continuarono ed è per questo che oggi lo vediamo così, mezzo zoppo (l’inclinazione dalla sommità alla base è di 2 metri circa).

E, nel 1902, in seguito al crollo del campanile di San Marco, anche quello di Santo Stefano ha seriamente rischiato di essere fatto fuori. Se il campanile è ancora in piedi,lo si deve ad opere di rinforzo  che, a tutt'oggi, lo tengono in piedi senza farlo cadere.