L'Italia è stata immortalata dai viaggiatori del Gran Tour come Goethe e Stendhal.
Lear è un altro grande viaggiatore che fece tappa nella Sabina ed in particolare a Rieti, Città duccale ed Antrodoco.
Da abile paesaggista lasciò suggestivi scenari in pittoresche cartoline inviate ad amici all'estero-
Sono mirabilmente disegnati paesaggi, ma anche immagini di vita quotidianam viuzze prulicanti di pesone.
Ebbene Rieti è un tema centrale del suo bagaglio artistico.
Egli ne rimase estasiato durante il suo soggiorno.
Sulle orme di Lear diamo uno sguardo alla Rieti di oggi. Rimane bellissima e piena di fascino.
La sua cona è stupenda e delimitata dai Santuari francescani di Fonte Colombo, la Foresta, Greggio e Poggio Bustone, in modo da formare un ideale segno di croce.
Rieti è bagnata dal Velino che attraversa tutta la piana reatina e forma la cascata delle Marmore in provincia di Terni.
Molto vi è da vedere, vi è solo l'imbarazzo della scelta.
Merita anzitutto di essere scoperta la Rieti sotterranea che custodisce un viadotto costruito dai Romani nel III secolo a.C. per eialzare la via Salaria, l'antica via del sale e preservarla dagli allagamenti dovuti alle piene del fiume.
Un vero vanto per la città è il teatro comunale di Tito Flavio Vespasiano: è uno dei più belli d'Italia soprattutto per l'eccellente acustica.
L'edificio iniziato nel 1854 fu inaugurato nel 1893. L'intera cupola è occupata da il trionfo di Vespasiano s di Tito dopo la presa di Gerualemme dipinto da Giulio Rollan nel 1901.
Assume interesse è la cattedrale di Rieti dedicata all'Assunta. Fu costruita a partire dal 1109 per volere del vescovo Benincasa, sul luogo dell'antica basilica di Santa Maria (VI secolo).
La facciata della chiesa consacrata da Papa Onorio III fu restaurata in stile romanico nel 1941
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