Tra le città norvegesi Throndheim è una delle più interessanti anche dal punto di vista storico ed artistico.
E' anche una città nota per la sua Università, una delle più importanti della Norvrgia.-
Il punto di riferimento della città è la cattedrale , la più antica del Paese e dedicata al re Olav patrono della Norvegia.
Ma chi è Olav
Dopo un periodo passato in Inghilterra, durante il quale si convertì al cristianesimo e coi suoi vichinghi respinse un’invasione danese di Londra, nel 1015 si proclamò Re di Norvegia, unificò il paese sotto la sua corona.
E' a lui che si deve la fondazione della Chiesa di Norvegia e la stabile introduzione della religione cristiana.
In costante lotta coi Danesi, non riuscì a respingere un’invasione da parte di Canuto I di Inghilterra (che fu anche Re di Danimarca), nel 1028, fu esiliato a Novgorod, fece un avventuroso ritorno, e morì nel 1030 nella battaglia di Stiklestad (una fattoria a nord di Trondheim) contro la cosiddetta “armata dei contadini”, guidati da alcuni signorotti locali legati al sovrano danese.
Fu sepolto sulle rive del fiume Nidelva e un anno dopo la sua bara fu aperta e il suo corpo trovato incorrotto; si gridò al miracolo ed egli fu canonizzato.
Alcuni decenni dopo, sul luogo della sua sepoltura originaria, venne costruita la Cattedrale di Nidaros, oggi conosciuta come Cattedrale di Trondheim (Nidaros – “foce del fiume Nid” – era il nome medievale della città), che fu a lui consacrata.
Il culto del santo si diffuse rapidamente in tutto il nord Europa.
Trecento chiese gli furono consacrate, oltre che in tutta la Scandinavia, in Inghilterra, in Russia, in Polonia, in Germania, nei Paesi Bassi, in quelli del Baltico.
La Domkirke di Trondheim divenne la meta di pellegrinaggio più importante verso il nord, come lo era Roma a sud, Santiago de Compostela a ovest e Gerusalemme a est.
Le spoglie di Olav il Santo furono a lungo conservate nella Cattedrale in un reliquiario d’argento, finché, nel XVI secolo, con la Riforma Protestante, che tese a cancellare ogni traccia del suo culto, il reliquiario venne fuso, e le sue spoglie sepolte nella cattedrale (presumibilmente sotto l’altare maggiore).
I lavori per la Domkirke iniziarono intorno al 1152, quando la Norvegia divenne un arcivescovado indipendente ed i lavori durarono fino agli inizi del XIV secolo.
La cattedrale presenta una commistione di stili architettonici diversi che vanno dal romanico, alle influenze anglo normanne del transetto e della sala capitolare (costruite tra il 1130 e il 1180), fino al gotico.
Numerosi incendi distrussero parti della cattedrale nel corso della sua storia, e pertanto essa fu oggetto di diversi restauri e rimaneggiamenti, il più importante nella seconda metà dell’ottocento, durante il quale venne ricostruita anche la navata centrale conformemente alla sua fisionomia originale.
All'esterno si rilevano numerose statue in pietra che si susseguono in ordinate file orizzontali lungo la facciata; raffigurano santi, vescovi e re della storia norvegese e sono state realizzate agli inizi del XX secolo; in piccola parte sono copie di originali medievali conservati nel museo.
Non poteva mancare l’apporto, nel corso degli interventi che si susseguirono nella prima metà del novecento del celebre scultore norvegese Gustav Vigeland, a cui si devono il crocifisso e alcune statue della facciata.
L’interno colpisce per gli spazi a sviluppo verticale, caratteristici del gotico, e per l’atmosfera di silenzioso e solenne raccoglimento che comunica, anche grazie al fatto che le luci sono molto tenui e l’ambiente in costante penombra. Ciò fa risaltare i colori vivaci delle vetrate (moderne) e del rosone in particolare.
Vi si trovano due importanti organi: il principale, lo Steinmeyer, realizzato nel 1930 in occasione del novecentesimo anniversario della battaglia di Stiklestad, e il vecchio organo barocco costruito da Johann Joachim Wagner e recentemente restaurato.
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