Quando si parla di San Matteo, uno degli evangelisti sinottici, la mente
ricorre alle stupende tele del Caravaggio conservate nella chiesa di
San Luigi dei Francesi a Roma.
Non frequentemente si ricorda che Matteo è il patrono di Salerno.
Il
Martirologio Romano pone in particolare al 21 Settembre la morte di San
Matteo che evangelizzò l’Etiopia e vi subì il martirio. Al 6 Maggio lo
stesso
Martirologio pone la traslazione del corpo di Matteo dall’Etiopia a
Salerno passando per Paestum. Nel 954 Salerno già custodiva il corpo di
San Matteo, ma per le tristi condizioni dell’epoca, fu tenuto
accuratamente nascosto, cosicché cadde nell’oblio. Verso il 1080 fu
ritrovato e posto nel tempio costruito appunto a tale scopo e consacrato
da San Gregorio VII. La lettera che questo Pontefice il 18 Settembre
1080 scrisse ad Alfano I, allora arcivescovo di Salerno, per felicitarsi
con lui per il ritrovamento del corpo di San Matteo, è un documento
storico ineccepibile.
A Salerno, nell’affrescata cripta della Cattedrale, Matteo riposa, egli è stato sempre ed è tuttora oggetto di venerazione.
Qualche cenno sulla cattedrale.
La Cattedrale di San Matteo a Salerno, o Duomo di Salerno,
fu fondata da Roberto il Guiscardo e consacrata da Papa Gregorio VII,
ufficialmente inaugurata nel marzo 1084. L'attuale struttura risale al
terremoto del 5 giugno 1688, quando è stata completamente ricostruita.
L'ingresso principale è stato modificato, il suo cortile è circondato da
un passaggio coperto sostenuto da ventotto colonne semplici con archi e
una serie di tombe romane intorno alle mura. Sul lato meridionale della
cattedrale si trova il campanile che risale al XII secolo.
La cattedrale di Salerno presenta una pianta articolata in un corpo
longitudinale a tre navate con uno orizzontale, il transetto, con tre
absidi e quadriportico. Il primo elemento di novità è dato dalla forma
della cripta ad aula con lo spazio scandito da colonne e con le absidi
in corrispondenza con quelle del transetto superiore.